Si chiude oggi la settimana europea contro lo “shark finning” pratica estremamente crudele di cui qui sul blog di aolamagna si è spesso parlato. Una mattanza continua perpetrata nei confronti di queste creature marine che sta letteralmente portando alcune razze di squali ad una vera e propria ecatombe.
Questa nuova iniziativa promossa da “Shark Alliance” ha coinvolto direttalmente l’Unione Europea ed i suoi membri ed ha chiesto a gran voce un nuovo e più rafforzato impegno contro questa odiosa pratica che consiste nel tagliare le pinne dello squalo rigettandone in mare il corpo, spesso ancora agonizzante.
La regolamentazione Europea sul finning viene considerata fra le più deboli al mondo e contiene al suo interno numerosi cavilli che ne impediscono un’applicazione seria dando così la possibilità ai pescatori di praticare lo “Shark finning” senza essere scoperti o puniti (le stime parlano di una media di uccisioni di due squali su tre)
Tra le proposte di “Shark alliance” la richiesta di far sbarcare nei punti di commercio o lavorazione del pesce gli squali con ancora le pinne attacate. Molti i paesi europei che stanno mobilitandosi con petizioni tra cui citiamo Regno Unito, Italia, Germania, Malta, Spagna, Francia, Belgio, Svezia, Finlandia, Polonia, Paesi Bassi, Irlanda e Portogallo. Tanti le partecipazioni anche di acquari, diving e organizzazioni ambientaliste che promuoveranno eventi ed attività mirate ad una maggiore sensibilizzazione contro uno sterminio che rischia di far scomparire molte specie ed alterare in modo devastante l’ecosistema dei nostri mari.
Settimana europea dello squalo 2010: Occhio al finning from Shark Alliance on Vimeo.
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