Cittadini 10, istituzioni 3, è l’amaro esito della serata pubblica che si è tenuta ieri sera a San Felice del Benaco sul nuovo grave caso di inquinamento virale dell’acqua fornita dall’acquedotto, presenti il Sindaco Paolo Rosa, Fulgenzio Ferri di ATS Brescia (Direttore del Servizio Igiene e Sanità Pubblica), Paolo Saurgnani (Direttore generale di Acque Bresciane) accompagnato dai collaboratori Bozza, Scalmana e Sinatra.
Pur con la tensione data dall’esasperazione per la situazione da terzo mondo che ci sta vedendo coinvolti, i Cittadini di San Felice hanno dato un’esemplare lezione di educazione, con interventi sempre pertinenti, sentiti, documentati e competenti.
Purtroppo per le istituzioni che dovrebbero governare il nostro bene acqua è stato un vero fallimento: dopo 12 giorni di silenzio dall’ordinanza di divieto di uso dell’acqua non sono stati in grado di fornire elementi utili, sia in merito alla problematica, sia di igiene e gestione quotidiana.
ATS (Agenzia di Tutela della Salute) Brescia, voto 0 (non pervenuta)
- Non conosce la situazione epidemiologica di San Felice, negando la presenza di casi di gastroenterite che purtroppo vi sono. Anziché basarsi sui dati dei pronto soccorso o dei medici, vista la gravità ed eccezionalità degli eventi che ci hanno visto e ci vedono coinvolti dovrebbe attivarsi con uno screening epidemiologico diffuso sulla popolazione. Ho anticipato al dott. Ferri che porterò a loro conoscenza situazioni di persone affette da gastroenterite in questi giorni.
- Non conosce la tipologia di analisi eseguite per identificare l’attività del virus trovato nella nostra acqua.
- Non ha dato informazioni e indicazioni su misure di igiene e prevenzione da adottare nelle nostre attività quotidiane, come invece fece nell’epidemia del 2009.
- Non ha spiegato perché ATS non operi a sua volta analisi di controllo indipendenti con frequenza eccezionale sulle nostre acque, lasciando che AcqueBresciane (controllato) faccia anche il controllore di se stesso con analisi proprie, limitandosi solo a prescrivergli la frequenza.
- Mi chiedo, ma a cosa serve esattamente quindi ATS?
Per San Felice evidentemente non sta facendo praticamente nulla.
Acque Bresciane, voto 4 (essendo il gestore della nostra acqua)
- A parte la falsa partenza, va dato atto che il Direttore ed i collaboratori hanno dimostrato positiva disponibilità di ascolto e confronto con i cittadini, che spero possano continuare nelle prossime settimane, perché solo con estrema trasparenza e collaborazione possiamo uscirne.
- Hanno annunciato che, come da prescrizioni di ATS, fino a fine annno intensificheranno a 2 i campionamenti d’acqua a settimana con analisi su microbiologia, batteri e virus, per cui hanno chiesto priorità all’Istituto Zooprofilattico per accorciare i tempi d’esito.
- Entro l’autunno installeranno presso il nostro acquedotto un ulteriore “strato” di potabilizzazione ad ozono.
- Non hanno saputo fornire alcuna informazione sulle possibili cause della nuova contaminazione virale dell’acqua.
- Non hanno saputo dare rassicurazioni alle diffuse e fondate preoccupazioni sulla inadeguatezza del punto di captazione a lago in zona Porticcioli, a 42m di profondità nello stagnante golfo di Salò.
Hanno però condiviso la fondata preoccupazione e che una valutazione vada fatta al più presto, anche sul recupero di fonti di falda. - Non hanno saputo spiegare perché si è insabbiato il progetto di spostamento in località Pisenze della presa di captazione a lago, già presente nelle prescrizioni di ASL del 22 gennaio 2010, con progetto esecutivo del 2011.
- A richiesta si sono rifiutati di pubblicare integralmente l’esito delle analisi che fanno, con anche la parte virale, trincerandosi dietro una possibile potenziale errata interpretazione dei dati da parte dei cittadini.
Posizione non condivisibile: i dati sono dati, stop, si pubblicano sempre in modo trasparente e basta. - Non hanno saputo giustificare perché la persona condannata penalmente in Cassazione per l’epidemia di San Felice del 2009 figuri ancora come responsabile lavori presso il nostro acquedotto.
Eufemisticamente direi quantomeno inopportuno, situazione che in paese sta creando parecchi malumori. E’ sentire comune che quella persona non dovrebbe avere responsabilità tecniche e gestionali sulle attività che riguardano l’acqua del nostro Comune. - Non hanno saputo spiegare per quale strana logica aziendale il settore telecontrollo acquedotti non sia stato trasferito da Garda Uno ad Acque Bresciane.
Con un gioco di parole di fatto direi che non controllando il telecontrollo (gestito da GardaUno, ieri non presente) e neppure chi controlla il telecontrollo stesso, non hanno il pieno controllo e responsabilità sulla gestione degli acquedotti.
Hanno promesso che daranno priorità a questo passaggio nei tempi più brevi possibili, a seguito dell’adeguamento della piattaforma tecnologica.
Mi piacerebbe chiedere al dott. Bocchio (Presidente di Garda Uno) la ragione di questo scorporo, esternamente non comprensibile. - Non erano a conoscenza delle non conformità delle analisi dell’acqua di San Felice di novembre 2017, non ammissibile essendo il gestore.
- Non hanno saputo spiegare perché in certe zone di San Felice in certi periodi scende acqua marrone.
Hanno dato disponibilità su segnalazione a far intervenire tecnici per verifiche immediate. - Non hanno saputo spiegare perché anziché rattoppare decine di volte le rotture su uno stesso brevissimo tratto di tubazione, non facciano regolari e programmati interventi di rinnovo delle condutture.
- Non conoscono la tipologia di analisi eseguite per identificare l’attività del virus trovato nella nostra acqua.
Sindaco, voto 3
- Ringrazio Paolo Rosa per l’importante occasione di libero confronto che ha organizzato ieri sera, comunque per quel che mi riguarda positiva.
- Comprendo il politically correct del “lasciamo che ognuno svolga il proprio lavoro nel rispetto delle proprie competenze“, ma è evidente che questo “non disturbiamo il manovratore” ha portato a questa situazione, perché chi doveva manovrare per il nostro bene si è quantomeno assopito.
Il Sindaco è il responsabile della condizione di salute della popolazione del suo territorio, quindi caro Paolo è ora di disturbarlo il manovratore e sbattere metaforicamente i pugni sui tavoli istituzionali e mediali e pretendere gli interventi di cui l’acquedotto di San Felice ha urgente bisogno, facendo nomi e cognomi. - Al Presidente Fontana, oltre che aiuto al rilancio dell’immagine del paese gravemente compromessa, suggerirei di chiedere “piccioli” per rifare le condutture colabrodo del nostro acquedotto e spostare urgentemente la presa di captazione a lago.
- Non è ammissibile che per 12 giorni la popolazione sia stata lasciata senza alcuna informazione, silenzio assoluto che purtroppo continua.
Suggerisco al Sindaco di fare da collettore delle informazioni da parte di tutte le istituzioni coinvolte in questa triste vicenda ed emettere un bollettino informativo quotidiano di aggiornamento sulla situazione. - Invito a non bollare come sterile polemica la proposta di costituzione di Osservatorio sull’Acqua di San Felice di cui siano parte rappresentanti di cittadini, istituzioni e gestore: è e rimane una splendida e importante proposta.
Cittadini, voto 10
Ribadisco l’esemplare lezione di educazione dei cittadini di San Felice, con interventi, domande e segnalazioni sempre pertinenti, sentite, documentate e competenti.
Semplificando vi erano due grosse macro richieste di informazioni:
- Quali misure di igiene e prevenzione devo adottare nelle nostre attività quotidiane?
Posso lavare i piatti? La lavatrice? Posso lavarmi i denti? La lavastoviglie? Bollendo l’acqua posso usarla per la pasta? Come disinfettare il bagno? Posso lavare l’insalata? La piscina? ecc. ecc. ecc. - Cosa è successo alla nostra acqua?
Quali le cause?
Cosa state facendo?
Previsioni?
Purtroppo sia gli uni che gli altri sono ritornati a bocca asciutta, senza informazioni:
in questo sta il fallimento delle Istituzioni di ieri sera.
Vai articolo originale: https://garda2o.wordpress.com/2018/07/10/serata-pubblica-sullacqua-la-sconfitta-delle-istituzioni/