“Vengono esposti scheletri provenienti dal territorio bolognese di epoca romana e altomedievale che attestano pratiche e rituali funerari non convenzionali (mutilazioni, infissione di chiodi nel cadavere, ecc.) rivelando un complesso rapporto dell’uomo con la morte.
Questi rinvenimenti possono essere interpretati alla luce delle diffuse credenze che il morto non fosse “definitivamente morto” e che potesse stabilire un inquietante rapporto con il mondo dei vivi che ha alimentato, in tempi storici, il folklore sui vampiri o revenantes: da qui gli interventi sul cadavere volti ad impedirne il ritorno.
L’inaugurazione è, molto appropriatamente, il 2 novembre alle 20 presso il Museo di Antropologia situato nel dipartimento di Biologia (via Selmi 3), la curatrice mi ha rivelato che per l’occasione ci saranno vino e castagne per tutti i partecipanti, se vi serviva un altro buon motivo per venire (per me già la mostra in sè era sufficiente a farmi fare una sosta a Bologna sulla via di ritorno a Pisa).
Vai articolo originale: http://scienzology.blogspot.com/2010/10/sepolture-anomale-bologna.html