E’ finita, mi sono detta. E’ finita davvero. Sei libera di raccogliere i pezzi e di ricominciare da capo. Ma non ho sentito niente, niente, niente, nessuna euforia, né emozione, niente tranne i crampi e il calore del sole sulla testa e sulla schiena. Libera di raccogliere i pezzi e di ricominciare che? Non lo sapevo. George aveva detto che sarei stata bene non appena avessi imparato ad accontentarmi di una cosa, ma quale? Non lo sapevo, no, non lo sapevo, perciò alla fine mi sono alzata, sono tornata a casa e mi sono messa a scrivere.
E scrivendo, piano piano, lei capisce. Capisce di cosa deve accontentarsi, capisce chi vuole essere. Capisce che la vita che le è capitata non è poi così lontana da quello che ha sempre desiderato.
Brano tratto da Diario di una casalinga disperata, di Sue Kaufman, romanzo scritto nel 1967 ma ancora incredibilmente attuale.
Vai articolo originale: http://www.lapaoly.net/2008/scrivere/