Scomparsa a San Felice, la donna potrebbe essere in città

Le ricerche sono state interrotte su disposizione della Prefettura. Le indagini dell’Arma però vanno avanti. E nelle ultime ore si sono registrati degli sviluppi che potrebbero portare ad una svolta a breve nel caso della scomparsa di Paola Tonoli, la 43enne svanita nel nulla ormai da due settimane, dopo essere uscita da casa dei genitori a San Felice del Benaco.

I carabinieri hanno ricostruito infatti che in questi giorni con la tessera bancomat riconducibile alla donna sono stati prelevati soldi da sportelli bancari della città. E chi indaga ritiene che a prendere il denaro sia stata proprio Paola Tonoli, che alcune settimane prima della serata del 27 ottobre in cui ha fatto perdere le proprie tracce, aveva ricevuto da familiari alcune migliaia di euro.

EMBED [Leggi anche]«Riteniamo si tratti di un allontanamento volontario» ripetono gli inquirenti che ora vogliono prima di tutto ritrovare la 43enne e contemporaneamente capire se sia stata aiutata, protetta o solo semplicemente ospitata da qualcuno in questo periodo in cui la famiglia la sta cercando vivendo giornate d’ansia. Paola Tonoli ha una figlia ed è anche la mamma di Samuele Freddi, il 20enne morto l’estate scorsa improvvisamente mentre si trovava nella propria abitazione. La sera precedente alla morte il giovane aveva litigato con due amici ed era caduto a terra. Dopo essersi recato al pronto soccorso dell’ospedale di Gavardo per controlli, aveva però deciso di firmare le dimissioni e di tornare a casa. Ed è stato qui che ha accusato il malore fatale.

Nel corso delle ricerche di Paola Tonoli messe in atto nei giorni scorsi, i cani molecolari avevano portato i soccorritori fin sulla tomba del ragazzo, e gli uomini della Protezione civile avevano cercato la donna all’interno del cimitero del paese. Ha fin qui invece dato riscontro positivo l’analisi delle immagini registrate dalle telecamere installate in strada.

La notte della scomparsa, Paola Tonoli era stata infatti immortalata dopo le 23 del 27 ottobre mentre scavalca la recinzione del promontorio di San Ferno. Tre ore più tardi gli occhi elettronici la riprendono mentre lascia l’area privata che si affaccia sull’isola del Garda con addosso abiti diversi rispetto a quelli che indossava quando aveva scavalcato, che vengono ritrovati, asciutti, all’altezza della Baia del vento.

Ancora, alle 4.30, viene inquadrata da un’altra telecamera di sorveglianza, mentre si trova, a piedi, all’incrocio tra viale Italia e via delle Gere;infine, alle 5.45 è inquadrata da un citofono di un’abitazione. Ai movimenti fisici ora si aggiungono quelli bancari. Se le nuove tracce fanno ipotizzare che la donna sia viva, il mistero si infittisce.

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