Non mi posso definire un vero rider, per me la moto è solo un mezzo e non il fine. Però lo ammetto, soprattutto l’estate con la mia moto da strada “naked” posso essere anche un po’ tamarro, lo confesso mi è pure capitato di arrotolarmi la maglietta fin sopra la spalla, anche se al finto pacchetto di Marlboro dentro la manica non sono mai arrivato.
Quando giro in moto, il saluto tra motociclisti è la cosa che più mi diverte e dà il senso di un gruppo chiuso e solidale di cui immeritatamente mi sento di far parte. Premetto subito che gli scooteristi sono esclusi, per “noi” non esistono proprio!
Oramai mi sono fatto una cultura. Quando ci si incrocia, ci si fa un segno con la mano sinistra.
- Il saluto classico lo si fa scambiandosi una “V”, spesso per sicurezza senza staccare la mano dal manubrio alzando indice e medio.
- Il saluto di tendenza è invece con braccio teso verso il basso e dito indice che punta sempre verso il basso e sta a significare: “ti stimo fratello, sei figo come me!“
- Il saluto amichevole è la mano aperta con palmo rivolto in direzione di marcia, ma è spesso riservato a riders dello stesso “branco” di marca.
- Il saluto in sorpasso, apprendo da questo sito che in caso di sorpasso ad altri riders si allarga il piede destro, utile anche per avvisare per tempo chi segue di un ostacolo davanti in modo che possa evitarlo.
Scopro anche in quest’altro sito che esistono tutta una serie di segni convenzionali tra motociclisti, e l’origine antica molto buffa del “saluto classico” e quindi il perché è sempre meglio contraccambiare, onde evitare di essere un “cavaliere cornuto” …
Comunque la regola principe è: i motociclisti non salutano mai gli Scooteristi!
… mi fa troppo ridere ‘sta storia!
Vai articolo originale: http://garda2o.wordpress.com/2011/05/30/saluti-tra-riders/