Il sindaco Guido Malinverno non è riuscito nemmeno a giurare: la minoranza ha abbandonato l’aula, la maggioranza da sola non ha più avuto i numeri, il Consiglio comunale d’insediamento del «Malinverno Bis» sarà tutto da rifare. Se ne riparlerà tra cinque giorni almeno, forse anche di più: il tempo necessario a «ritrovare la quadra». Tre assenti nelle file della maggioranza, tutti giustificati: Laura Tavelli e Tommaso Giardino (Fratelli d’Italia), Paolo Formentini (Lega). Uno nella minoranza, Maria Vittoria Papa (Pd), anche lei giustificata.
Lo scontro sul presidente del Consiglio
La frattura si è consumata al momento dell’elezione del presidente del Consiglio comunale: la consigliera Sonia Carella (Lega) ha avanzato il nome del leghista Paolo Abate, come era stato ampiamente anticipato nei giorni scorsi. La minoranza ha alzato le barricate, per voce di Stefano Terzi: «È fondamentale che certi passaggi siano sostenuti da una forte maggioranza – ha detto -: il nome del presidente dovrebbe essere condiviso». Sulla stessa linea Andrea Spiller (M5s): «Il ruolo di presidente non dovrebbe essere uno strumento politico, ma di garanzia – ha riferito in relazione alle lotte intestine alla maggioranza per l’attribuzione dell’incarico di cui si è più o meno velatamente parlato nelle ultime tre settimane -. E di tutela del Consiglio e del suo potere. Ma, al di là di questo, non può insediarsi un sindaco senza una forte maggioranza a sostegno».
Le prime nomine
Dopo una breve pausa, la minoranza ha abbandonato l’aula e la maggioranza, da sola, non ha avuto i numeri per proseguire. Niente presidente, ma sì alla nomina del vicesindaco e della Giunta. O meglio, di una parte di essa: nessuna comunicazione nella seduta lampo, ma in serata all’albo pretorio del Comune è stato pubblicato il decreto con cui il sindaco ha attribuito le deleghe a Stefano Medioli (Idee in Comune) e a Cristina Degasperi (Lega). Il primo oltre a essere vicesindaco guiderà l’assessorato al Bilancio, la seconda le Politiche educative e l’Ambiente.
E tutte le altre deleghe? «Per il momento – ha confermato Malinverno – rimangono in capo a me. Speriamo in questi giorni di riuscire a trovare una soluzione per provare a condividere il nome del presidente del Consiglio: non sarà semplice. Spero che anche la minoranza possa nei prossimi giorni maturare una posizione condivisa e non di contrasto».
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