Nostro malgrado dobbiamo tornare sulla paradossale vicenda che il 25 ottobre u.s. ha visto i Carabinieri intervenire per far rimuovere la bandierina di “LegaAmbiente” dal cancello delle scuole medie di Sirmione, dove alcuni studenti l’avevano lasciata al termine della mattinata dedicata alla pulizia delle spiagge della penisola, nell’ambito del percorso didattico di educazione ambientale, concordato e pianificato con l’Autorità scolastica. Tra l’altro tale iniziativa ambientale è ormai consolidata da anni non solo a Sirmione e ha come scopo quello di diffondere tra i ragazzi il valore costituzionalmente garantito della tutela dell’ambiente. Come si ricorderà, la stampa locale ha scritto che su sollecitazione del Prefetto di Brescia, i Carabinieri di Sirmione si erano presentati in divisa e in orario di lezione dal Preside della Scuole medie “Trebeschi”, ordinando l’immediata rimozione del vessillo di “Lega Ambiente”.
Dicevamo nostro malgrado, perché ci aspettavamo che venissero date dalle risposte agli interrogativi contenuti nel comunicato stampa di una delle associazioni che aveva organizzato la giornata dedicata all’ambiente. Ci aspettavamo che il Prefetto affermasse che vi era stato un fraintendimento, che la bandierina di “Lega Ambiente” non poteva essere equiparata a quella di un partito o di un movimento politico, che non era e non poteva essere un problema di ordine e sicurezza pubblica, che lo Stato ha altri strumenti per intervenire in simili situazioni, magari attraverso il competente Provveditorato agli Studi.
Da chi rappresenta a così alti livelli lo Stato ci si aspetta maggiore attenzione alle forme, una maggiore capacità di riconoscere i problemi e affrontarli senza eccessi.
Ci aspettavamo poi che l’Arma dei Carabinieri affermasse che i militari avevano obbedito ad un ordine, ma con eccessivo zelo e visto il momento di particolare tensione sociale fossero state diramate le opportune indicazioni operative, evitando isolate iniziative, che possono portare solo all’inutile amplificazione e quindi alla strumentalizzazione di fatti che non devono essere ricondotti alla contrapposizione politica.
Anche perché, di fronte al serbato silenzio delle istituzioni, non possiamo non chiederci come mai, in altre, non vi sia stato un altrettanto tempestivo intervento da parte del Prefetto e della forza pubblica, quando era evidente il persistente uso di simboli politici al di fuori degli spazi consentiti. La brutta pagina delle scuole di Adro deve essere ancora chiusa e molti dei 700 soli delle alpi sono ancora lì, in quell’occasione non vi è stato un tempestivo intervento da parte delle istituzioni. Vorremmo inoltre sapere come mai lungo le strade della nostra Provincia continuano a campeggiare indisturbati simboli e scritte che non solo inneggiano ad un preciso partito politico, ma addirittura integrano la segnaletica stradale stabilendo l’appartenenza dei Comuni alla “Repubblica del Nord”. Il Prefetto forse ritiene che è meglio che gli studenti si riconoscano nella “Repubblica del Nord” e non in uno Stato che riconosce e tutela il valore dell’ambiente? Inoltre, siccome stentiamo a credere che quella mattina il Prefetto in persona sia passato davanti alle scuole medie di Sirmione, vorremmo sapere chi abbia mai potuto alzare il telefono ed ottenere l’immediato invio della forza pubblica. Per questo, con non poca preoccupazione ci chiediamo che cosa succederà in occasione della prossima manifestazione studentesca, quando potrebbe balenare a qualcuno l’idea di affiggere una bandiera della pace, quale sarà il criterio discriminante tra ideologia e civiltà? L’unico rammarico è che non si sia trattato di una rivisitazione della fiaba di Pinocchio, dove i gendarmi col pennacchio correvano dietro agli scolari indisciplinati anziché al “Gatto e alla Volpe”.
Il Partito Democratico Gardesano esprime quindi la massima solidarietà a “Legambiente” e al “Comitato per la Tutela di Punta Grò e Territorio di Sirmione”, nonché alla scuola media Trebeschi di Sirmione auspicando per il futuro un crescente impegno verso i giovani, proseguendo i progetti di formazione sostenuti tra l’altro anche dal Comune di Sirmione.
Ogni generazione è cresciuta riconoscendosi nei valori socializzanti, fa parte del percorso della crescita, nel mondo di oggi attraversato dai cambiamenti climatici provocati dall’impatto dell’uomo sulla terra, non possiamo che provare un senso di soddisfazione quando dei ragazzi, cittadini di domani, manifestano con orgoglio il proprio affetto verso la natura e la salvaguardia del proprio territorio.
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