Oggi appunto è andata così. Controllo l’orario, oblitero il biglietto e tipo 10 secondi dopo arriva l’annuncio che l’Eurocity (sì!, ci tengo a specificare che è l’Eurocity, una volta tanto che lo prendo) è in ritardo di cinqu… (“Vabbeh cinque minuti, cosa vuoi che mi cambino?”) …anta (“
Poco male, tanto il regionale che sarebbe dovuto passare 10 minuti prima è in ritardo di 15 minuti, quindi posso benissimo prendere quell’altra coincidenza bla bla e così decido con Silvio, che era anche lui nella mia stessa medesima situazione, di prendere il regionale. Già che pago il doppio, potrò almeno scegliermi il treno che più mi aggrada, no?
Arrivato a Bolzano però mi sono detto che mica può finire così. Voglio dire, io mi sono fatto un viaggio senza presa elettrica, ma a me serve la presa, perché ho tutta la roba per studiare in formato .pdf o .ppt e non in .carta! E allora sono andato nell’ufficio della stazione a Bolzano e gli ho spiegato al tizio la rava e la fava del mio costo opportunità, della fidelizzazione del cliente, del ritorno d’immagine, che il tempo è denaro. Insomma, un motivo per cui studio Economia ci sarà! Ah già, gli ho pure strutturato il discorso come avrei fatto a dibattito, ho inserito una climax, la ricapitolazione alla fine e ho pure risposto alla sua domanda di come fosse possibile che io fossi arrivato prima del treno di cui mi lamento.
A quel punto non poteva più inventarsi che il timbro della macchinetta obliteratrice si legge male e che io ho contraddetto le leggi della fisica arrivando prima del mio treno e mi ha dato il modulo per chiedere il rimborso, la busta per la lettera e ho fatto tutto.
Non è stato poi così difficile.
Ora voglio vedere se, quando e di quanto mi arriva il rimborso.
[Nell’immagine: Paperino che mi dà man forte per convincere l’impiegato delle Ferrovie]
Ah già, dimenticavo: Grazie, Paperino!
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