Riformisti coi baffi

“Le riforme ci vogliono, le riforme!”

Io non avevo voglia di discutere stamattina, con un esame da preparare e il caro vecchio sonno arretrato a pulsare dietro le tempie, ma guarda te se in fila alla macchinetta del caffè uno deve sentirsi i comizi.

“Perchè la gente si aspetta quelle, le abbiamo promesse e ora non ci possiamo tirare indietro solo perchè Berlusoconi si sistema un paio di processi, questa è una legislatura costituente!”
“Ma non si dovrebbero giudicare alla fine, le legislature?”

Boccaccia mia che non sa stare zitta.

“Come, prego?”
“Voglio dire, se non c’è l’opportunità di fare riforme serie forse è il caso di, chessò, preparare il terreno mentre si combatte per evitare che Lui sfasci tutto?”
“Questo è un discorso da disfattista, la Storia recente insegna come si possa dialogare anche con Berlusconi, non serve a niente demonizzarlo, se non a perdere”
“Guardi, lo so che quello furbo tra noi due è lei, ma la storia recente è la bicamerale e…”
“Appunto, il grande esperimento della bicamerale, finito male per quei quattro disfattisti come lei che non capivano la necessità di fare qualche concessione a Berlusconi”
“…”
“E poi mi scusi, ma cosa vuol dire riforme serie? c’è forse un riformismo giusto e un riformismo sbagliato? questo modo di pensare è antico, appartiene a un passato che disconosciamo”
“Si, vabbè, ma non è che si possono avvallare riforme che..”
“E poi si deve tenere conto della volontà degli italiani, che hanno scelto Berlusconi come interlocutore, lei vuole per caso delegittimare la volontà popolare?”
“Chi, io? no no, figurarsi, ma credo che il popolo abbia diritto a un’informazione migliore prima di..”
“Oh, questa storia dell’informazione, diciamoci la verità: se hanno votato Berlusconi è perchè sapevano benissimo a cosa andavano incontro, e sta a noi tenerne conto e agire di conseguenza”
“E il conflitto di interessi?”
“Quello è un falso problema, non a caso noi come Grande Partito Riformista non abbiamo mai fatto niente in proposito. Cos’è, non si fida di noi?”
“Beh..”
“Senta, lo vuole un consiglio? lei si rimetta a studiare e lasci fare a noi che facciamo questo lavoro da un sacco di tempo e sappiamo come si risolvono queste situazioni.”
“Sicuro?”
“Sicuro, sicuro, anzi guardi, le pago pure il caffè perchè mi sta simpatico, arrivederci!”
“Arrivederci, arrivederci…ma quand’è che se ne va per sempre?”
“Come, prego? non ho sentito..”
“Niente, niente, arrivederci e buona fortuna!”
“A lei”
Bah, almeno ci ho guadagnato un caffè, anche se il mal di testa è peggiorato. Lui e i suoi dannati baffetti, mi sa che per oggi lascio stare la politica e mi riposo un poco.

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