Omissione di atti d’ufficio per non avere fatto rimuovere dal sottosuolo della scuola materna Marco Pedrali di Castrezzone, frazione di Muscoline, rifiuti tossici e pericolosi in grado di provocare effetti nocivi sulla funzione sessuale, ma anche di compromettere la fertilità degli adulti e la crescita dei bambini.
Queste le accuse mosse dal sostituto procuratore Antonio Bassolino a Giovanni Benedetti e Davide Comaglio, rispettivamente sindaco ed ex sindaco di Muscoline, che, stando all’ipotesi accusatoria, pur essendo a conoscenza della presenza dei rifiuti nel giardino della materna almeno dalla fine degli anni ’90, non hanno emesso ordinanze ad hoc per la bonifica della discarica venuta alla luce nel giugno dello scorso anno per opera dei carabinieri forestali di Vobarno e tutt’ora, anche se solo parzialmente, sotto sequestro. Allora, sotto gli occhi increduli di decine di residenti della zona, vennero scavate complessivamente quindici buche, in ognuna delle quali vennero trovati rifiuti di diverso genere.
L’iscrizione dei due amministratori comunali nel registro degli indagati sarebbe avvenuta nelle scorse ore in seguito all’esito delle analisi compiute da Arpa, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale, sui campioni prelevati dalla scuola materna di Castrezzone. Pare peraltro che le verifiche di laboratorio abbiano evidenziato concentrazioni di cromo esavalente fuori soglia nella falda acquifera. A fronte di questi dati l’elenco dei capi d’accusa e il numero degli indagati potrebbe crescere nelle prossime settimane. A chi sia da ricondurre la discarica venuta alla luce dodici mesi fa non è ancora dato sapere. I carabinieri forestali ne hanno ricostruito le vicende e sono arrivati ad una possibile data di nascita (collocata circa a metà degli anni ’80), ma non alla sua paternità.
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