Riaperture, Gardaland: «Inspiegabile l’esclusione dei parchi»

«In attesa dell’ufficializzazione con il prossimo Dpcm, non ci spieghiamo per quale motivo i Parchi divertimento, che svolgono la propria attività quasi esclusivamente all’aperto, vengano associati, in termini di data di riapertura, alle fiere e ai congressi che si svolgono indoor», la cui riapertura è prevista per luglio. Lo dice Aldo Maria Vigevani, ad di Gardaland che con oltre 1.500 dipendenti diretti e 10mila occupati nelle aziende dell’indotto del Lago di Garda «rappresenta una colonna portante dell’economia italiana». 

«Addirittura, se venisse mantenuta questa scadenza per le riaperture, i Parchi verrebbero ritenuti più pericolosi delle palestre o dei cinema che sono al chiuso! – accusa -. Tale logica sarebbe esattamente contraria alla situazione internazionale, vedi Inghilterra e Usa, dove i parchi, appunto all’aperto, sono tra le prime attività a riprendere.

Lo scorso anno Gardaland ha inaugurato la stagione addirittura il 13 giugno e grazie ad un robusto ed efficace Protocollo di sicurezza non è stato registrato nessun contagio tra i suoi ospiti, i quali hanno confermato l’efficacia delle misure a più riprese attraverso migliaia di interviste online». 

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