Retribuzioni in Italia: Brescia insegue, Lombardia al vertice della classifica nazionale

La Lombardia domina la classifica nazionale per retribuzione media lorda annua, attestandosi a 28.354 euro, nettamente al di sopra della media italiana di 22.839 euro. La retribuzione giornaliera media in Lombardia è di 110,05 euro, contro i 93,46 euro del dato nazionale, e il numero medio di giornate lavorative retribuite è pari a 257,6, superiore alle 244,4 della media italiana. Tuttavia, Brescia, pur essendo tra le province della regione, si colloca in una posizione più arretrata rispetto ad altre aree lombarde.

Secondo lo studio, aggiornato al 2022 e riferito a operai e impiegati, Brescia occupa il 24° posto a livello nazionale per retribuzione media lorda annua, con 23.804 euro. A livello giornaliero, la retribuzione media bresciana è di 92,91 euro, ben al di sotto di Milano, che guida la classifica con 32.472 euro annui e 126,01 euro al giorno. Brescia si posiziona leggermente meglio nella classifica delle giornate retribuite, al 19° posto, con una media di 256,2 giorni lavorativi, mentre Lecco si trova in testa con 264,2 giorni.

Il quadro nazionale evidenzia uno squilibrio significativo tra Nord e Sud, con retribuzioni più elevate del 35% nelle regioni settentrionali. Gli occupati nel Nord Italia guadagnano una media di 101 euro al giorno, mentre nel Sud si fermano a 75 euro. La maggiore produttività del lavoro al Nord, superiore del 34% rispetto al Sud, è uno dei principali fattori che spiegano queste differenze. In Lombardia, ad esempio, la retribuzione media lorda è di 28.354 euro, mentre in Calabria scende a 14.960 euro, meno della metà. La produttività del lavoro in Lombardia si attesta a 45,7 euro per ora lavorata, contro i 29,7 euro della Calabria.

Il ricorso ai contratti collettivi nazionali del lavoro non è riuscito a superare gli squilibri retributivi tra le diverse aree del Paese, in particolare tra Nord e Sud, ma anche tra aree urbane e rurali. Le grandi imprese, le multinazionali e le utilities, che pagano mediamente stipendi più alti, sono concentrate principalmente nelle aree metropolitane del Nord. Al contrario, il lavoro irregolare, diffuso soprattutto nel Sud, abbassa ulteriormente i salari contrattualizzati in settori come agricoltura, servizi alla persona e commercio.

Nella classifica provinciale, dopo Milano, seguono Parma con 26.861 euro e Modena con 26.764 euro. Bologna (26.610 euro) e Reggio Emilia (26.100 euro) completano il podio delle province più virtuose in termini di retribuzione media annua lorda. Al contrario, le “maglie nere” per le retribuzioni più basse si trovano a Trapani (14.365 euro), Cosenza (14.313 euro) e Nuoro (14.206 euro). Vibo Valentia, con una retribuzione media annua di appena 12.923 euro, risulta essere la provincia con i lavoratori meno retribuiti d’Italia.

Per migliorare la situazione salariale, l’Ufficio studi della Cgia sottolinea la necessità di incentivare la contrattazione decentrata e rinnovare i contratti di lavoro scaduti. A fine giugno 2023, erano circa 4,7 milioni i dipendenti in attesa di rinnovo contrattuale, pari al 36% del totale dei lavoratori.

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