Regali di compleanno da GoogleWave

Ogni tanto qualcuno che mi chiede se GoogleWave abbia ancora un senso o meno. Onestamente, a parte non essere un esperto, non so più bene. All’inizio ero veramente ottimista sul nuovo servizio di Google. È veramente innovativo, ma l’inerzia che ci lega alle vecchie abitudini (vedi mail e chat) rende difficile la migrazione a nuovi lidi tecnologici, anche quando potrebbero aumentare la nostra produttività. Resto dell’idea che Wave sia veramente un bel servizio e che vada valorizzato, sia dagli utenti che dai produttori, che per il momento non hanno certo spinto la visibilità del prodotto (cosa che comunque non è da Google).

Oggi però sul mio GoogleReader (sì, sono abbastanza fanatico) ho trovato un post del blog ufficiale di Google che celebra il primo compleanno del servizio con un video di poco meno di 7 minuti.

Quali sono le belle notizie che porta il video? Farò un breve elenco di quello che è di maggior rilievo a parer mio per l’utente medio (quale che sono).

  1. Inviti: per iscriversi a Wave non sarà più necessario avere un invito. Cosa molto elitaria che non mi piace e che finalmente pone le basi per una diffusione maggiore. Come tutti i servizi in rete (o la maggior parte almeno), anche Wave vive di un’economia di rete, ovvero aumenta la sua utilità per l’utente finale (e quindi il suo valore) con l’aumento degli utenti presenti. Di conseguenza troveremo più amici cui sarà possibile lavorare con noi.
  2. Codice aperto: il fatto in sé che adesso chiunque possa accedere agli strumenti necessari per creare delle applicazioni basate su Wave non è certo un vantaggio diretto per chi non è un nerd. Ma lasciando carta bianca agli smanettoni ci guadagniamo tutti, in quanto aumentano le applicazioni disponibili a noi utenti medi. Citate nel video sono i sistemi di notifica via mail (ci voleva proprio!) e la possibilità di creare applicazioni per client mobili, vedi smartphone e cellulari, e fissi, vedi portatile e computer fisso di casa. In questa maniera potremo lavorare dal desktop senza passare dal browser. In genere le applicazioni permettono un maggior numero di opzioni e ovviamente (per quanto poco utile in questo caso, ma magari poi riusciremo a sfruttarla meglio) la possibilità di lavorare -parzialmente- offline.
  3. “Peli superflui”: quando per errore abbiamo ficcato un contatto in una wave prima non si riusciva a cavarlo e si era costretti a iniziare una nuova wave da capo senza “l’intruso”. Ora lo si può eliminare, facilitando un po’ le cose.

Quello che a me manca è l’integrazione della wave con GoogleDocs. Quando lavoro a un documento condiviso finora sono costretto a tenere sotto Skype aperto. Avere a lato una colonna per discutere del documento sulla stessa finestra del browser e poter salvare la discussione relativa a ogni documento insieme ad esso non sarebbe male. Così si evitano i commenti sul documento, così poco comodi quando hai un’impaginazione che non vuoi sballare. Speriamo di non dover aspettare il prossimo compleanno di GoogleWave per avere questo miglioramento!

Vai articolo originale: http://feedproxy.google.com/~r/blogspot/SCne/~3/MY97gf7fGAw/regali-di-compleanno-da-googlewave.html

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