Aveva puntato una coppia di giocatori che usciva da una sala slot. Ma non si era premurato di verificare come fosse andata la serata e, quando li ha rapinati, avevano solo documenti ed effetti personali ma nessun contante. Così, demoralizzato ma non meno determinato, ha tentato di rifarsi giocando il «cavallo di ritorno» cioè chiedendo un riscatto per restituire la borsa. Non solo è rimasto a bocca asciutta ma si è anche lasciato dietro tali e tante tracce che i carabinieri della Compagnia di Desenzano lo hanno rintracciato e bloccato.
Dalla cronaca minima di quanto accaduto lunedì scorso, il 30 settembre, sembra evidente che sia stata una serata sfortunata per tutti. Sia per i giocatori che per il maldestro rapinatore. All’uscita di una sala slot della cittadina gardesana infatti l’uomo e la donna si sono trovati davanti uno straniero, poi identificato come un pregiudicato marocchino senza fissa dimora, con il volto parzialmente travisato dal cappuccio di una felpa che brandiva un paio di grosse cesoie da giardinaggio. Sbarrando loro la strada e minacciando con il grosso arnese ha preteso la consegna della borsetta della donna che però, proprio dopo una serata evidentemente non particolarmente fortunata al gioco, aveva in borsa solo i documenti e qualche spicciolo.
Presa la borsa il rapinatore si è comunque allontanato. La coppia, spaventata per l’accaduto, pensava che la cosa fosse finita lì, ma si sbagliava. Con l’obiettivo di rifarsi del magro bottino l’uomo ha studiato i documenti della donna e un paio d’ore dopo la rapina si è presentato a casa della coppia. Pretendeva 50 euro per restituire la borsa, un vero e proprio riscatto. Il «classico cavallo» di ritorno, utilizzato negli ambienti del malaffare per monetizzare dal furto di un bene difficilmente ricettabile come un’opera d’arte o una auto sportiva e che il maldestro rapinatore armato di cesoie da giardinaggio ha provato a mettere in campo per una borsetta. Ma neppure così ha ottenuto quello che voleva. Quando la coppia lo ha respinto si è allontanato ma sulle sue tracce c’erano già i carabinieri che esaminando le immagini delle telecamere di sorveglianza di diversi piazzali e parcheggi lo hanno identificato e poco dopo rintracciato. Su di lui pendavano già due provvedimenti di espulsione.
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