Stavo tenendo una delle mie periodiche serate di divulgazione su Internet, web e dintorni, quando mi si avvicina un signore molto riservato il quale mi dice che è di San Felice e se potevo gentilmente aiutarlo per un collegamento Skype.
Così ho conosciuto Bruno Roversi, un distinto e tranquillo signore con un passato però “insospettabile” di skipper avventuriero, con all’attivo varie attraversate oceaniche, di cui mi sono goduto alcuni racconti. Ora Bruno non abita più a San Felice ma siamo rimasti in contatto.
Uno dei sogni di Bruno è sempre stato scrivere un libro con i suoi racconti di viaggio. Questo sogno sta per avverarsi visto che è prossima l’uscita in libreria entro fine anno del suo libro Racconti di mare e di terre lontane. Ecco in esclusiva anteprima copertina e prefazione …
Prefazione al libro
Dalle pagine di Bruno Roversi traspare un senso dell’avventura che nasce dal profondo dell’io: è un interiore desiderio di conoscere i vari aspetti della natura e di capire l’uomo nella sua essenza.
I racconti di viaggio spaziano tra l’immensità silenziosa dell’oceano, punteggiata dai messaggi lanciati nella notte ed il disco rosso di un sole al tramonto, mentre la silhouette nera di una nave lontana che “appare come un ‘incisione sul globo rosso fuoco” attende solo di essere catturata dalla macchina fotografica. E nel cielo nero stellato può apparire la lunghissima coda di una cometa che “si sfilaccia e si perde nel luccichio degli altri corpi celesti”.
Le lunghe notti solitarie alla ruota del timone suscitano ricordi e ispirano racconti di fantasia, mentre la luce del giorno svela l’intrico delle mangrovie di Panama, i cavalli selvaggi delle isole Marchesi nella Polinesia, i coralli dell’atollo di Takaroa, il nuoto con branchi di foche e il contatto con le tartarughe giganti delle Galapagos.
Roversi non è solo uomo di mare: la sua insaziabile curiosità lo spinge in impervie terre lontane, fra gli scalzi pellegrini indù del gelido Kashmir, la lenta litania dei monaci del Ladakh, la salita sulle nevi del Kilmanjaro, le rosse rovine di Masada ancora impregnate del dolore degli ebrei suicidi. E in una variopinta umanità sparsa nei vari continenti, come dimenticare Hans, l’aspirante re dell’isola di Tonga, lo svizzero dagli scarponi pesanti ai tropici, o Renato, il “navigatore senza fretta” che da Venezia raggiunge le Canarie in dieci anni di navigazione ?
Rosanna Ferraroni
Io il libro non l’ho letto però sono certo che gli amanti dei viaggi (… e non delle vacanze) non potranno che trovarlo interessante.
Vai articolo originale: http://garda2o.wordpress.com/2010/12/21/racconti-di-mare-e-di-terre-lontane-di-bruno-roversi/