La maggioranza unanime ha votato a favore dell’istituzione della commissione (come pure i consiglieri di minoranza). L’unico voto contrario è stato il mio.
Il 27 settembre il Consiglio comunale ha votato per la composizione della commissione.
Io ero assente giustificata perché impegnata all’estero per lavoro.
L’assessore Zuin in questi giorni scrive sul suo blog:
“Il consigliere Tiboni ha votato contro la formazione della commissione bilancio in quanto ritiene che la composizione del bilancio debba essere esclusivo compito della maggioranza.
Ha parlato poi di Bilancio partecipato. Da una parte si afferma che il bilancio deve essere fatto dalla maggioranza, dall’altra si chiede sia fatto dalle assemblee pubbliche del bilancio partecipato”.
Riporto qui il testo del mio intervento; intervento che è stato letto in consiglio e dato poi al segretario perché lo mettesse a verbale, e quindi non ho detto niente di diverso rispetto a quanto scritto qui:
In relazione alla mozione presentata dalla minoranza Vivere San Felice, Portese e Cisano, sebbene io condivida l’analisi fatta circa l’incapacità da parte di questa amministrazione di fondare la gestione del bilancio comunale su una progettualità (aspetto questo che ho evidenziato in sede di discussione del bilancio consuntivo 2006), sono tuttavia contraria rispetto alla richiesta di nominare una commissione consiliare che abbia il compito di fare ciò che ci si auspicherebbe debba fare un’amministrazione comunale, ovvero analizzare ogni aspetto del bilancio, verificare entrate e uscite, elaborare un bilancio degno di questo nome.
Ritengo invece che sarebbe da perseguire la strada, ormai intrapresa da un numero sempre maggiore di comuni virtuosi, di un Bilancio Partecipativo.
Il Bilancio Partecipativo o partecipato è una forma di partecipazione diretta dei cittadini alla vita della propria città (si parla in questo caso di democrazia diretta).
Nel corso di riunioni pubbliche la popolazione è invitata a precisare i suoi bisogni e a stabilire delle priorità in vari campi o settori (ambiente, educazione, salute…).
A questo si aggiunge una partecipazione complementare organizzata su base tematica attraverso il coinvolgimento di categorie professionali o lavorative (imprenditori, commercianti, studenti..).
Ciò permette di avere una visione più completa di una comunità, anche attraverso il coinvolgimento dei settori produttivi, ma in primis attraverso il coinvolgimento dei cittadini.
L’amministrazione deve essere presente a tutte le riunioni, fornendo le informazioni tecniche, legali, finanziarie e per fare delle proposte, senza però influenzare le decisioni dei partecipanti alle riunioni.
Da questi incontri dovrebbero emergere delle priorità, di cui l’amministrazione dovrebbe tener conto nella stesura del bilancio.
Nel corso dell’anno, attraverso apposite riunioni la cittadinanza, valuta la realizzazione dei lavori e dei servizi decisi nel bilancio partecipativo dell’anno precedente.
Di solito le amministrazioni comunali, visti anche i vincoli di bilancio cui sono tenuti per legge, riconoscono alle proposte avanzate dai gruppi di cittadini la possibilità di incidere su una certa percentuale del Bilancio comunale.
Nelle prime esperienze di bilancio partecipativo si è partiti dal 10% del bilancio comunale, fino ad arrivare, lentamente, al 25%.
La buona riuscita di questo strumento necessita evidentemente di una certa stabilità politico-amministrativa e soprattutto di una volontà di coinvolgimento che va ben oltre gli attori politici.
Ovviamente è un processo questo che andrebbe avviato immediatamente, anzi avrebbe dovuto essere avviato all’inizio dell’anno.
Ma per un’amministrazione che è abituata a prendere in mano il bilancio nel mese di dicembre ritengo che partire oggi con un percorso di bilancio partecipativo nel mese di settembre sarebbe comunque un cambiamento epocale.
Ho sottolineato nel testo alcuni concetti chiave su cui invito a riflettere.
“ci si auspicherebbe” : l’uso del condizionale è d’obbligo; noi tutti, credo, ci auspicheremmo che fosse l’amministrazione comunale a fare un bilancio degno di tale nome; io non ho affatto detto che il bilancio deve essere fatto dalla maggioranza.
“Bilancio partecipativo”: so bene che è allergico l’assessore Zuin alla partecipazione, molto di più lo è il resto della maggioranza. Ma io alla partecipazione credo fermamente e ho fatto tutto il possibile per metterla in atto, ottenendo grandi soddisfazioni in termini di partecipazione dei nostri concittadini agli incontri che ho organizzato.
“Cambiamento epocale”: abbiamo proprio bisogno di cambiare, e non è certo una commissione con dentro nomi stantii come quelli del consigliere Maruelli (aveva poco più di trent’anni quando ha cominciato ad occuparsi del “bene” di San Felice…) o della consigliere Cavedaghi (che si occupa del nostro bilancio comunale da più di 7 anni).
Per rispondere all’assessore Zuin, che mi accusa di avere confusione in testa, quando mai io ho detto che il bilancio deve essere di esclusivo compito della maggioranza?
Ho solo detto che a mio parere una commissione consiliare non avrebbe spostato di una virgola il problema.
Ma da parte di un’amministrazione che non crede neppure nella comunicazione e nell’informazione ai cittadini, come pretendere che si faccia il salto verso la partecipazione?
Almeno tu, assessore Zuin, piantala di scrivere cose non corrette sul tuo blog, come hai fatto in questo caso dandomi della confusa.
È vero che i nostri post ce li leggiamo solo tra di noi…. ma almeno cerchiamo di essere corretti.
Vai articolo originale: http://cambiamoinsieme.blogspot.com/2007/10/questioni-di-casa-nostra.html