Lo slogan di Confartigianato sulle proposte per uscire dalla crisi è molto efficace. Le MPI (bella anche questa inversione di prospettiva dal tradizionale piccole-e-medie-imprese in micro-e-piccole-imprese) sono così piccole che esprimono scarsa influenza nei meccanismi decisionali delle politiche ma occupano un gran numero di addetti. Nella sola Lombardia esiste un tessuto di 500mila micro e piccole imprese che occupano 2 milioni di persone.
E’ passato un anno da quando la Commissione Europea ha adottato lo Small Business Act, un provvedimento di indirizzo con il quale assegna al tessuto delle piccole imprese un ruolo importante e peculiare nelle struttura economica dell’Unione.
In Italia abbiamo fatto di questo tessuto microimprenditoriale un modello (Bonomi per esempio parla di “capitalismo molecolare”) ma nell’assumere politiche di settore la voce dei diretti interessati viene raramente ascoltata. Confartigianato Lombardia, CLAAI, CNA Lombardia e Casartigiani Lombardia si sono riunite per proporre il Manifesto dell’artigianato, delle micro e piccole imprese lombarde. Si sono presentate insieme per rispondere unitamente alla crisi e per rivendicare il ruolo del segmento d’impresa rappresentato, fortemente centrale oggi per il futuro economico del nostro Paese. Mi sembra una buona idea.