Teoricamente sarebbero sufficienti tre mesi di lavoro per sistemare il vecchio ponte, allargandolo di un paio di metri e finalmente dare efficienza alla « rotonda quadrata» sul Caffaro, lungo la Provinciale numero 237 al confine fra le regioni Lombardia e Trentino.
I lavori conclusi dalla ditta Pretti & Scalfi un paio di anni fa, infatti, per la realizzazione del «quarto lato» della rotonda rappresentato da un nuovo ponte, si sono dimostrati insufficienti a garantire una circolazione scorrevole e sicura. Le prove effettuate a suo tempo avevano messo in evidenza ciò che il progetto non aveva previsto, cioè che autobus e camion non avevano spazio sufficiente per manovrare.
La nuova soluzione prevede, appunto, l’allargamento del ponte vecchio, mantenendone le caratteristiche paesaggistiche secondo i dettami della Sovrintendenza, migliorandolo dal punto di vista delle dimensioni, della robustezza e della staticità sismica.
La nuova amministrazione di Bagolino, visto che i lavori precedenti avevano riservato alla fine amare sorprese, ha deciso di anticipare in qualche modo le prove di scorrevolezza. Così ieri mattina l’intera giunta col sindaco Gianzeno Marca in testa, ha chiesto a Trentino trasporti e alla ditta Saad di Baitoni di effettuare una serie di prove con autobus (anche quello denominato «serpentone») e autoarticolati.
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