Promossi con riserva!

La discussione sul PGT sta prendendo corpo.
Sul Giornale di Brescia di domenica c’era un bel articolo su alcune osservazioni che l’ Associazione Tuteliamo l’ambiente e il territorio di San Felice da fatto sul PGT. Della posizione dell’associazione so quello ho letto sul giornale in quanto non ho avuto modo di ricevere nessuna loro nota ufficiale.
Per quello che ho letto la posizione dell’Associazione è molto chiara su alcuni punti e più generica su altri come ad esempio l’ecosostenibilità dei nuovi edifici. Mi piacerebbe conoscere nel dettaglio la posizione dell’associazione su questo tema.

Per quanto mi riguarda sarei pronto a discutere le osservazioni che sono state messe in campo anche perchè … parlare fa bene.

Comunque quello che conta è che se ne parli. e non si ci limiti al bla bla bla!

Questo l’articolo che ho citato.

Giornale di Brescia di domenica 27 luglio 2008
L’Associazione «Tuteliamo l’ambiente e il territorio» ha presentato una relazione dove sono evidenziate alcune situazioni critiche
San Felice, Pgt promosso con riserva
Perplessità sugli indici di edificabilità e gli ambiti di trasformazione residenziale
Di Simone Bottura
Promosso con riserva il Piano di governo del territorio in fase di predisposizione da  parte del Comune di San Felice del Benaco.
Il giudizio è espresso dall’associazione «Tuteliamo l’ambiente e il territorio di San Felice, Portese e Cisano», presieduta da Vittorio Carbone, che ha presentato alcune osservazioni inerenti la bozza del Pgt.
Diciamo subito che San Felice costituisce ancora, nel panorama di profondo degrado ambientale che caratterizza l’intera Valtenesi, una positiva eccezione.
La buona salute paesaggistica del Comune è però una condizione di privilegio che va strenuamente difesa dagli assalti della speculazione. Questo l’obiettivo del sodalizio di cittadini guidato da Carbone, che pur «esprimendo un complessivo giudizio positivo in merito allo strumento di pianificazione proposto dal Comune»,
evidenzia «alcune situazioni di criticità ».
Le osservazioni riguardano sostanzialmente tre questioni. La prima è quella degli indici di edificabilità.
Le preoccupazioni scaturiscono dalla norma che esclude dal calcolo della superficie di pavimento i locali accessori (cantine, autorimesse, ripostigli) purché di altezza inferiore ai 2,4 metri. «Temiamo – spiega Carbone – che possano essere vanificati i cauti indici edificatori adottati nel Piano, che non superano mai gli 0.5 metri cubi per metro quadro, che garantiscono un’edificabilità rada e correttamente inserita nel territorio. È evidente che l’operatore edilizio utilizzerà integralmente ogni potenzialità concessa dallo strumento di pianificazione, con il risultato che il volume "fisico" dei fabbricati cresce quanto meno del 50% rispetto a quello "urbanistico", generando indici reali dell’ordine di 0.75-0.80 mc/mq. Chiediamo quindi di rivedere i criteri di calcolo delle superfici ».
La seconda questione riguarda la previsione di ambiti di trasformazione residenziale. Preoccupano in particolare due ambiti edificatori situati in prossimità del Santuario della Madonna del Carmine.
Per l’associazione «l’elevata percezione di tali aree e la loro vicinanza al Santuario» impongono la definizione di un «consistente ambito di rispetto per tutelare i valori architettonici e paesaggistici del luogo». Si chiede insomma di ridurre in maniera ragionevole l’indice edificatorio in queste zone.
La terza osservazione riguarda infine le strutture ricettive. Il dito viene puntato contro le previsioni alberghiere in zona Fontanamonte, a valle delle suore comboniane, e sull’area che declivia verso il porto di Portese. L’associazione chiede inoltre di ridurre gli indici di edificabilità alberghiera da 0.75 a 0.40 mc/mq.
Il presidente Carbone segnala poi altre questioni aperte. Suggerisce ad esempio la definizione di norme chiare per garantire la natura esclusivamente turistica degli insediamenti alberghieri, evitando l’ambigua destinazione di residenza turistico – alberghiera.
Si chiedono anche regole per sostenere un prodotto architettonico di qualità, con particolare attenzione alle altezze dei fabbricati, alle loro caratteristiche di ecosostenibilità e anche ai cromatismi.
 

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