Continuano a crescere le richieste di prestiti da parte delle famiglie italiane. Secondo quanto riportato dai dati CRIF, la maggioranza delle richieste è effettuata da persone al di sotto dei 55 anni: nel dettaglio, gli under 35 rappresentano il 22,7% del totale, mentre le persone di età compresa tra i 45 e i 54 anni coprono una fetta del 25,3%.
Si tratta di un risultato che, secondo Simone Capecchi (Executive Director di CRIF), è dovuto soprattutto alle strategie innovative messe in atto dalle aziende di credito, che stanno riuscendo ad avvicinarsi sempre di più ai reali bisogni delle famiglie.
Prestiti: +11,5% nel primo trimestre 2019
Secondo i dati di settore, anche quest’anno le famiglie italiane stanno continuando a richiedere prestiti. Tra prestiti personali (+8,8%) e prestiti finalizzati (+13,8%), infatti, il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF ha registrato un aumento del +11,5% rispetto allo stesso periodo del 2018; è stato il mese di marzo quello più fruttuoso in assoluto, arrivando a picchi che non si vedevano dal 2012.
Anche gli importi richiesti appaiono maggiori rispetto allo scorso anno: se paragonato a quello del primo trimestre del 2018, infatti, l’importo medio richiesto appare più alto dell’1,8%. Più della metà delle richieste dei prestiti finalizzati non va oltre i 5mila euro, mentre per quanto riguarda i prestiti personali il maggior numero di richieste è compreso tra i 10mila e i 20mila euro.
Andando ad analizzare i dati relativi alla durata, invece, risulta che le formule più apprezzate sono quelle che presentano una rateizzazione che va oltre i 60 mesi, scelte dalla stragrande maggioranza dei richiedenti (28,2% del totale). Per quanto riguarda i prestiti finalizzati, invece, la percentuale più alta dei richiedenti ha preferito una durata inferiore a 12 mesi.
Tassi in rialzo: addio minimi storici
Oltre al numero di richieste di prestiti, purtroppo, sono aumentati anche i tassi di interesse sugli importi erogati alle famiglie, balzando al 2,26% dopo un periodo durante il quale sono rimasti ai minimi storici. Tale incremento naturalmente mette in allerta i consumatori, in quanto implica un maggiore costo per quanto riguarda prestiti e mutui. In questi casi sarebbe quindi opportuno informarsi al meglio sulle due principali variabili che influenzano l’andamento dei tassi, ad esempio scoprendo su Facile.it qual è la differenza tra il tasso TAN e il tasso TAEG.
Chi ha intenzione di richiedere un prestito nella situazione economica attuale dovrebbe poi prendere in considerazione l’opzione del tasso fisso che, al contrario di quello variabile, evita brutte sorprese legate ad eventuali aumenti futuri e assicura dunque una rata costante nel tempo.
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