Nonostante il nuoto non rientri tra le discipline “interessanti” sotto un profilo “informativo” (mai nessuno che io sappia ha pensato di pubblicare un magazine o un portale quotidianamente aggiornato e ricco di novità), pubblico oggi il primo post di una nuova categoria “Swim” dedicata proprio a questo mondo. L’idea non è quella di inserire schede di allenamento, tecniche di bracciata, stili o quant’altro, ma riportare l’esperienza e il materiale didattico che abbiamo utilizzato negli ultimi mesi per inserire i nostri bimbi in questo mondo.
L’obiezione già sollevata è stata “Perché non li iscrivete ad un corso di nuoto? “. Già fatto, e l’esperienza non è stata proprio positiva, tanto che dopo 3 lezioni con il bambino abbracciato all’istruttrice (presa ad insegnare – giustamente- ad altri 7 ragazzini), mega raffreddore con febbre a seguito e rifiuto categorico di approcciare nuovamente l’acqua con altre persone, abbiamo deciso di intraprendere la via del “fai da te”.
Sbagliata o meno, al momento sta regalando parecchie soddisfazioni ad entrambi…. in fondo se a 3-4 anni non prendono il nuoto come gioco, con che approccio lo devono affrontare?!??!?! Non deve ricoprire il ruolo del nuotatore provetto ma favorire i movimenti in un ambiente nuovo favorendo lo sviluppo psico-motorio.
Premesso quindi che il nuoto rappresenta in questo momento un’attività ludica, è possibile suddividere il percorso in 5 macro fasi :
– Superare la paura dell’acqua
– Gestire gli stati stati d’animo (ansia, agitazione….)
– Imparare a galleggiare giocando e stimolando il bambino con attività ludiche.
– Approcciare i primi schemi motori ed i movimenti elementari
– Perfezionare il tutto
…e i benefici???
– Potenziamento dello sviluppo motorio
– Miglioramento della concentrazione e attenzione/valutazione del pericolo
– Miglioramento del controllo muscolare delle gambe
– Aiuto all’attività cardio circolatoria e all’apparato respiratorio
– … e perché no… notti più tranquille!
Una cosa che molti non sanno è che i bimbi -soprattutto i più piccoli- riescono a trattenere autonomamente il respiro quando sono sott’acqua grazie ad un riflesso istintivo sviluppato in gravidanza. -> Non ossessionarsi quindi per la paura di vederlo annegare!
Altra regola d’oro è essere pazienti, e non aspettarsi che in poco tempo riesca a diventare un nuotatore provetto! Fino ai 3 anni i bambini non sono in grado a livello psico motorio di effettuare i “movimenti di stile” ma solo movimenti che permettano di galleggiare e ricoprire piccole distanze in vasca.
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