Un progetto di grande impatto ambientale e viabilistico si sta sviluppando sulla statale 45bis, nel comune di Poncarale, attirando la forte opposizione dei comitati locali. La Cooperativa esercenti farmacia (Cef) è infatti al centro di una controversia che vede ora l’avvio di un ricorso al Tar, annunciato la scorsa settimana durante un’assemblea pubblica. La protesta, anticipata da un flash mob e caratterizzata dallo slogan incisivo “Basta capanù nel furmintù”, punta a fermare il cantiere di un vasto magazzino di oltre 50mila metri quadrati.
Il nuovo sito Cef prevede la copertura di circa 15mila metri quadrati di terreno agricolo, in un’area dove oltre 36mila metri quadrati sono già destinati a uso produttivo secondo il Piano di governo del territorio (Pgt) del comune. La scelta dell’ubicazione e della destinazione del sito è oggetto di critiche, soprattutto per la classificazione dell’attività, che i rappresentanti del Comitato salva suolo considerano ambigua. L’avvocato Emanuela Beacco, portavoce del comitato, sottolinea infatti che il sito è registrato come magazzino per la vendita di prodotti farmaceutici all’ingrosso, una classificazione meno restrittiva rispetto a quella di “polo logistico”, che comporterebbe maggiori vincoli ambientali.
Inoltre, la variante al Pgt, approvata dall’amministrazione comunale per permettere l’operazione, ha scatenato ulteriori polemiche, soprattutto alla luce dei pareri sfavorevoli, sebbene non vincolanti, dell’Arpa e della Soprintendenza. Entrambi gli enti avevano consigliato un’alternativa che non avrebbe compromesso ulteriore terreno agricolo, come il recupero dell’ex Consorzio agrario, un’area dismessa da oltre vent’anni.
Uno degli argomenti chiave della protesta riguarda l’impatto del progetto sul traffico locale. Secondo Nadia Pedersoli, ex sindaco di Flero e portavoce del Comitato, la nuova struttura porterà a un incremento del traffico con 800 mezzi aggiuntivi in transito ogni giorno, aumentando il rischio di congestionamenti. Inoltre, il magazzino, che avrà un’altezza minima di 15 metri e un’imponente estensione orizzontale, modificherà il paesaggio in modo significativo.
Pedersoli ha poi espresso rammarico per l’approvazione della variante al Pgt da parte dell’amministrazione pochi giorni prima dell’entrata in vigore della legge regionale sul consumo di suolo, criticando la scelta di trascurare l’area dell’ex Consorzio agrario, che sarebbe stata una soluzione alternativa.
L’assessore all’Urbanistica, Dario Elia Bonetti, ha risposto alle critiche chiarendo la posizione dell’amministrazione comunale. Secondo Bonetti, la variante è stata approvata subito dopo la conclusione della Conferenza dei servizi, che ha dato il via libera al progetto. L’assessore ha precisato che, dopo tre cicli di Valutazione ambientale strategica, sono stati valutati pro e contro, giungendo alla decisione di sacrificare una porzione di verde “non di pregio” in cambio di oneri per un valore di 1,65 milioni di euro, che saranno reinvestiti nel comune.
Bonetti ha inoltre evidenziato che l’azienda costruttrice dovrà sostenere alcuni costi per la messa in sicurezza della viabilità, per mitigare almeno in parte gli impatti sulla rete stradale locale.
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