Slow Food aderisce all’appello lanciato dalle Comunità Laudato Si’.
Anche Officina delle Erbe del Garda partecipa all’iniziativa.
OFFICINA DELLE ERBE DEL GARDA
A Desenzano del Garda sul confine con Lonato del Garda, stiamo creando un parco agricolo secondo i principi della permacultura , una food forest con finalità produttive e didattiche in 40.000 mq di terreno agricolo che abbiamo convertito al biologico. Dal 2016 a oggi abbiamo piantato 90 querce, 50 piante da frutto e più di 5000 piante aromatiche che vanno ad aggiungersi a centinaia di arbusti da fiore e grandi alberi secolari oltre a fasce boschive e sottobosco intatte che ospitano varie specie di fauna selvatica. In quel lembo di verde all’interno del PLIS (parco locale di interesse sovraregionale) ”Corridoio Morenico delle Colline del Garda” che parte dalle colline mantovane per inserirsi nel contesto gardesano eccessivamente antropizzato, abbiamo dato vita ad un progetto produttivo biologico sostenibile con grande attenzione alla salvaguardia ambientale e una motivata apertura alla didattica ed al turismo esperienziale. Per tale finalità abbiamo aperto un agriturismo culturale in cui sarà possibile vivere in prima persona le varie fasi del mondo agricolo in una dimensione antica quasi totalmente manuale con l’utilizzo di attrezzature leggere e l’applicazione dei principi di permacultura e agricoltura sintropica.
Le principali coltivazioni di zafferano e lavanda, con la prima trasformazione in prodotti essiccati e distillati, sono integrate con la coltivazione di molteplici piante officinali e frutti antichi in un contesto di grande biodiversità. Le api, fondamentali per la continuità e lo sviluppo della nostra “food-forest”, sono gradite ospiti in un contesto naturale ritagliato in una zona devastata dal passaggio di autostrada, tangenziali, ferrovia. Una piccola oasi facilmente raggiungibile dove sperimentiamo la resilienza di erbe officinali e piante da frutto senza l’apporto di alcun additivo chimico e l’utilizzo esclusivo di macerati di erbe, propoli, olio di neem, microorganismi effettivi.
SLOW FOOD
Piantare alberi non sarà la soluzione, ma ci aiuterà a rallentare il corso del cambiamento climatico e a intraprendere il cambiamento necessario. Slow Food Italia sostiene l’appello lanciato dalle Comunità Laudato Si’ a firma Stefano Mancuso, scienziato e direttore Linv (International Laboratory for Plant Neurobiology), Carlo Petrini, presidente Slow Food, e Domenico Pompili, Vescovo di Rieti: Un albero in più. Piantare alberi in città, lungo i fiumi, nelle campagne ai margini dei campi coltivati, in montagna è un modo per dare il proprio contributo reale alla salvaguardia della Terra, un gesto concreto per contrastare le conseguenze del cambiamento climatico. È un atto di fiducia nel futuro e lo sarà ancora di più nella misura in cui diventerà occasione di promozione della biodiversità, elemento imprescindibile di una società e un mondo che ambiscono a diventare più sostenibili.
Quello a cui siamo chiamati oggi è un cambiamento che ha bisogno di tutti: della politica, delle istituzioni ma anche e soprattutto di ciascuno di noi che attraverso le nostre scelte quotidiane possiamo essere attori del cambiamento, coscienza critica che influenza i processi politici verso una maggiore attenzione e rispetto della natura.
Perché la natura può vivere e continuare a generare e rigenerare anche in assenza dell’essere umano. Noi, al contrario, senza la natura, non esisteremmo.
L’anidride carbonica (CO2) che si accumula nell’atmosfera è la principale responsabile dell’incremento dell’effetto serra e, quindi, dell’innalzamento della temperatura del pianeta. Dall’inizio della seconda rivoluzione industriale (quella basata su elettricità e petrolchimica), le attività umane hanno causato l’aumento della concentrazione media annuale di CO2: è la concentrazione senz’altro più alta degli ultimi 800 mila anni. Dall’innalzamento della temperatura derivano in parte i problemi che affliggono oggi il pianeta: carestie, fame, guerre, migrazioni, catastrofi naturali dipendono spesso, in maniera diretta o indiretta, dal riscaldamento globale. Per questo è giusto parlare di crisi climatica: qualsiasi altro problema, paragonato a questo, diventa irrilevante.
Cosa possiamo fare per invertire questo andamento?
Cambiare, a livello massivo i nostri stili di vita riduce certamente le emissioni di CO2. Vivere secondo criteri di sostenibilità, ridurre sensibilmente i consumi di carne, razionalizzare i trasporti, sviluppare tecnologie che consentano un uso quotidiano e diffuso di energie rinnovabili sono azioni che abbassano le emissioni di CO2 e ci auguriamo che diventino comportamenti sempre più diffusi. Così come continueremo a lavorare perché le politiche governative ad ogni latitudine mettano le risorse naturali al centro degli interessi dei paesi. Ma questi comportamenti presuppongono un cambiamento culturale profondo che, in quanto tale, richiede tempo. Tempo che non abbiamo.
È dunque urgente affiancare a questi processi di graduale conversione ecologica, azioni che portino rapidamente ad un abbassamento dei livelli di CO2. Una di queste azioni è molto semplice ed è alla portata di ognuno di noi.
Per questo lanciamo qui un APPELLO A PIANTARE ALBERI
Milioni, miliardi di alberi. Possiamo farlo oggi, subito: non inciderebbe sui nostri stili di vita, avrebbe costi irrisori rispetto a qualunque altra alternativa e funzionerebbe sicuramente. Piantare miliardi di alberi coprendo ogni zona del pianeta che possa essere adatta. Soprattutto le nostre città, dove la presenza di alberi avrebbe anche altri effetti positivi: ridurre l’isola di calore urbana durante le grandi ondate di caldo estivo, ospitare biodiversità, mitigare le alluvioni urbane, migliorare la vivibilità. Immediatamente. Ogni zona delle città che possa ospitare degli alberi deve essere utilizzata a questo scopo. Si può fare e si può fare in fretta e con poco.
CHIEDIAMO QUINDI
ad ogni cittadino di buona volontà, ad ogni organizzazione di qualunque natura e orientamento, ad ogni azienda pubblica o privata, alla straordinaria rete di comuni e regioni d’Italia, al governo nazionale di unirsi a noi con l’obiettivo di
PIANTARE IN ITALIA 60 MILIONI DI ALBERI PRIMA POSSIBILE
Un albero per ogni italiano: 60 milioni di alberi che dal loro primo istante di vita realizzano la loro opera di mitigazione dei livelli di CO2 nell’atmosfera. Inoltre, dopo anni di intensa cementificazione del suolo e in assenza di una legge che tuteli questo patrimonio; la scelta di luoghi su cui favorire una riforestazione intelligente può contribuire a valorizzare il bene comune del paesaggio urbano e rurale del nostro paese. Ci impegniamo a far sì che questa buona pratica cresca di anno in anno su scala mondiale, ma se vogliamo arrivare al 2030 in condizioni atmosferiche non irreversibili, il momento di agire è adesso.
Stefano Mancuso – Scienziato e direttore LINV
Carlo Petrini – presidente Slow Food
Domenico Pompili – Vescovo di Rieti
INFO: info@unalberoinpiu.it
Vai articolo originale: http://www.giornaledelgarda.info/piantiamo-60milioni-di-alberi/