Perché la Valtenesi attrae e nell’alto Garda c’è un crollo demografico

Sette dei primi venti comuni in classifica per crescita demografica sono sul basso lago di Garda e praticamente tutta la Valtenesi è lì rappresentata. Di contro, praticamente tutti i paesi dell’alto lago sono nella parte bassa della classifica, e quasi tutti con percentuali in difetto: negli ultimi settant’anni hanno perso abitanti. Perché questa differenza?

Per il sindaco di Desenzano Guido Malinverno, portavoce in pectore del basso lago, «tutto è legato alla fruibilità: l’espansione dell’alto lago è stata bloccata dalla morfologia stessa del territorio, ma anche come noto da un sistema viabilistico carente. Calano i residenti, dunque, perché scelgono località più comode, ma aumentano i turisti».

Partiamo proprio dalla piccola Valtenesi. Sette Comuni, solo due non hanno raggiunto il raddoppio: Polpenazze, che guadagna 1.218 abitanti (da 1.487 a 2.705), e San Felice, che invece ne guadagna 1.484 (da 1.981 a 3.465). Gli altri, da urlo: Soiano ha quasi triplicato i suoi residenti (1.280 in più, da 669 a 1.949: quarto posto), lo stesso Padenghe (al quinto posto, 3.114 nuovi abitanti, da 1.659 a 4.773), e lo stesso anche Moniga (1.670 in più, da 933 a 2.603). Poi Manerba (con una crescita di 3.256 abitanti) e Puegnago (1.996 residenti in più). E, per chiudere il quadro del basso lago, alla Valtenesi pura si aggiungono il capolista Sirmione (6.292 nuovi residenti, +321%) e la capitale del Garda, Desenzano (con una crescita del 140,7% e 17.006 residenti in più).

Scendendo lungo la classifica, il primo comune che si incontra è Limone all’81esimo posto. Poi Salò (da 8.080 a 10.448 abitanti) e Toscolano Maderno (da 6.096 a 7.550). Gli altri, tutti in perdita: Gardone ha perso 160 abitanti (da 2.768), Tignale 209 (da 1.376), Tremosine 411 (da 2.457), Gargnano ben 1.458 (da 4.189).

Nelle ultime tre posizioni ci sono due comuni alto-gardesani: Magasa, al terzultimo posto, in settant’anni ha perso tre quarti dei suoi abitanti (da 488 a 107); Valvestino, fanalino di coda, segna solo un quinto dei residenti che invece segnava nel 1951 (da 986 a 173).

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