Una piccola cura, elargita ogni giorno, proprio come si fa quando si vuol far crescere una piantina. È così che si potrebbe vedere lo sforzo rivolto quotidianamente al complesso monumentale della Fondazione Ugo Da Como. E se sono in corso i lavori di consolidamento delle mura d’accesso alla fortificazione, questo non è che l’ultimo degli interventi messi in campo dall’ente «per la tutela di un patrimonio vastissimo, vanto per i lonatesi e al contempo uno dei fiori all’occhiello dell’intera regione benacense».
Visite in crescita. Va precisato innanzitutto che la Fondazione non ha fini di lucro: tutte le rendite provenienti dagli ingressi dei visitatori e dagli eventi vengono reinvestite per il mantenimento dell’ingente patrimonio lasciato da Ugo Da Como, come espressamente previsto dallo statuto dell’ente. E il fatto che nell’ultimo decennio i visitatori siano più che quadruplicati, dagli 11.375 del 2008 ai 47.045 del 2018, non può che far del bene al complesso stesso, a cui vengono riservate cure costanti per la salvaguardia sia dei beni immobili, sia delle raccolte. Ora, si diceva, è in corso un intervento (il cui costo è sostenuto interamente dalla Fondazione) che prevede entro la metà di marzo il consolidamento di una porzione di muratura della Rocca che presenta sin dal 2014 un fuoripiombo non irrilevante: sarà rinforzato, realizzando due ordini di tiranti ancorati in profondità al terreno.
Ma questo è solo l’ultimo di una lunga serie di interventi: «La salvaguardia dei beni immobili, soprattutto quelli monumentali, è sempre stata oggetto di cure costanti, sin da quando nell’immediato dopoguerra, il Consiglio di amministrazione pose mano al consolidamento della quattrocentesca Torre del Podestà. Gli interventi dedicati agli edifici storici – spiegano dalla Fondazione – sono stati condotti al fine di poter ampliare l’accessibilità di quella che Ugo Da Como chiamava “Cittadella di Cultura” da parte dei visitatori». Accessibilità.
Qualche esempio: il risanamento e la bonifica, con la completa apertura, dei giardini interni della Casa del Podestà, il ripristino del primo piano della Casa che valse alla Fondazione il riconoscimento ufficiale di «museo» da parte della Regione e il ripristino della Foresteria. I più recenti interventi sulle murature della rocca, invece, sono stati effettuati nel 2015 e nel 2016, sul muro di congiungimento tra la fortificazione e la Casa del Podestà e su quello posto tra la Torre e la biblioteca. Poi, ovviamente, c’è la cura quotidiana delle raccolte artistiche, archivistiche e librarie che costituiscono il lascito Da Como.
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