Prorogato il divieto di pesca all’anguilla, specie off limits dal 2011. Regione Lombardia, con apposito decreto, ha rinnovato il divieto fino al giugno 2020, così come avviene ormai da otto anni, prolungando l’efficacia del provvedimento del Ministero della Salute risalente al 17 maggio 2011 recante «misure urgenti di gestione del rischio per la salute umana connessa al consumo di anguille contaminate provenienti dal Garda».
L’ordinanza vieta ogni tipo di pesca dell’anguilla, sia professionale che sportivo-dilettantistica, così come la commercializzazione di anguille provenienti dal Garda destinate all’alimentazione umana, «per la presenza – si legge nel decreto regionale – di Pcb diossina e simili oltre i limiti previsti». L’inquinante di origine industriale si accumula infatti nelle fibre grasse di questo pesce. È anche vero che di anguille nel lago ce ne sono sempre meno, visto che non riescono più ad entrare nel bacino a causa degli sbarramenti artificiali sul Mincio e che da quando vige il divieto di pesca non vengono più effettuate semine. L’anguilla, insomma, è destinata a sparire dal Garda.
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