Sabato mattina, dopo una levataccia mattiniera, ho puntato il muso della Multipla (peraltro piuttosto brutto) verso la direzione Bologna per scampagnata all’EUDI SHOW. Inutile spiegare di cosa si tratta perché sappiamo benissimo tutti cos’è l’Eudi (per chi non lo conosce www.eudishow.it).
Dopo breve colazione all’uscita di Reggiolo per recuperare l’amico Claudio, si arriva al casello di Bologna Fiere dove ad accoglierci c’è una piccola colonna di macchine in fila a lisca di pesce perché i caselli automatici senza omino spiazzano ancora l’italiano medio che quindi si sposta da una coda all’altra bottando macchine, smoccolando ed intasando questa o quella corsia!
Usciti a fatica dall’autostrada, molto comoda perché si arriva praticamente di fronte all’ingresso nord della fiera, c’è la prima “gradita” sorpresa della giornata, il parcheggio multilivello che si paga a prezzo fisso.. euro 15, “un po’ salato” dice qualcuno con espressioni un po’ più colorite di quello che mi posso permettere io sul blog.
Si parcheggia il mezzo e si tira un’apnea dalla macchina fino all’uscita perché il pavimento del parcheggio in molti punti è allagato e ci tocca sguazzare nell’acqua come a Venezia quando c’è l’acqua alta! Qualcuno gonfia il cazzillo, i pescatori, più organizzati, invece raggiungono le scale su comodi gommoni!
Entriamo e altra sorpresa è la seconda coda all’italiana davanti alle casse dell’Eudi, molto più fracassona della prima. Non una fila ordinata come si vede negli altri paesi europei ma un guazzabuglio di pescatori e subacquei urlanti e festosi che amabilmente cercano di pestarsi, in alcuni casi riuscendovi, i duroni gli uni con gli altri!
Finalmente saliamo sulle scale mobili che ci portano verso il primo padiglione, quello della pesca! Dove io entro con aria spaesata perché non sono un gran pescatore e con la canna in mano ci faccio altre cose…
Vedo aggirarsi mio fratello e il Claudio tra gli stand alla ricerca di questo o quel filo, della canna in carbonio, del mulinello elettrico e via dicendo. Gli stand sono molti, alcuni di marche molto note. Tra tanta roba vengo attratto dagli sfavillanti colori delle esche artificiali tipo rapalà e da due signori che pazientemente e sapientemente lavorano a delle mosche.
Gironzolo ancora un po’, l’impressione è che ci sia molto per la pesca in mare e soprattutto d’altura e meno per altri tipi di pesca.
Stanco di tutto questo, e conscio del mio limitato tempo per restare all’EUDI mi dirigo balzellon balzelloni al padiglione della subacquea sviluppato su due livelli. Inutile farvi l’elenco di chi c’era e chi non c’era. Moltissime le didattiche e il DAN Europe, alcune delle quali vendevano anche la manualistica per diversi tipi di corsi (I° grado, II° grado, nitrox, ecc), molti anche i diving e le agenzie che promuovevano escursioni subacquee a vari livelli, tante anche le farm di materiali ed attrezzature per la subacquea. Anche qui gironzolo velocemente e vedo molto di quello che già conosco tra erogatori, computer, gav, eccetera eccetera! Passo allo stand di Isotecnic per salutare e ringraziare l’amico Cristian e sgolosare sui loro prodotti.
La mia attenzione al padiglione della subacquea si focalizza soprattutto sulle attrezzature fotografiche dove perdo molto tempo a parlare con gli addetti ed anche con qualche amico che come me si diletta in questa difficile quanto affascinante pratica.
Apprendo alcune cose che non conoscevo alla perfezione e mi rendo conto di quanto scattare in acqua con una reflex sia difficile, quindi “chapeau” ai fotografi che riescono in questa difficile pratica mirando al soggetto con il magnificatore! Notevoli e bellissime alcune custodie in alluminio che oltre alla robustezza uniscono anche un tocco di design. Anche qui come per la pesca l’impressione, almeno mia, era di aver sotto mano materiali in parte già conosciuti perché visti nei negozi o in rete. Da GioSub incontro Nicola del Diving di Assenza e rimaniamo li un po’ a chiacchierare.
Guardo l’orologio ed è quasi ora di partire. Rifaccio un giro questa volta visitando gli stand delle forze dell’ordine, dei pompieri e della marina che espongono le loro attrezzature anche storiche. Vengo catturato dagli scafandri per palombari e mi chiedo quale coraggio avessero ed hanno certi uomini a farsi calare in mare dentro certe cose.
Esco con ancora il brusio nelle orecchie di gente che ha approffittato per incontrarsi, per scambiare chiacchiere e avere informazioni, per beneficiare di qualche sconto fiera, il tutto in un’atmosfera cordiale, allegra, in alcuni tratti quasi familiare.
Forse chi cercava il pelo dell’uovo potrà esser rimasto deluso; come prima volta direi che si è trattato di un’esperienza interessante da fare magari alternandola negli anni.
Vai articolo originale: http://www.aolamagna.it/2011/02/passaggio-alleudi-2011/