Pasquale Bruno: “A Brescia giocai con la scorta della Digos”

In un’intervista a La Stampa Pasquale Bruno ha raccontato un aneddoto sul Brescia. Ecco le sue parole: “Con il Brescia avevo un conto in sospeso: ai tempi di Firenze, aggredì Lerda nel tunnel. Se l’era meritato, mi chiamò terun e mi sputò in faccia. Lo aspettai. C’era anche Batistuta. Al ritorno Baiano e Orlando mi pregarono di non andare, Ranieri mi chiese se me la sentissi. In ritiro ci fermammo a Verona per sicurezza e all’ingresso del pullman allo stadio la Digos mi chiese di sdraiarmi per non farmi vedere. Due agenti mi seguirono ovunque, anche a bordo campo. Poi il Brescia mi corteggiò: me lo comunicò Antognoni, ma la sera stessa mi chiamò il povero Borgonovo che era con me a Como: “Non venire, ci sono 400 dei nostri tifosi che ti aspettano. Sono dei peggiori”. Ho rifiutato, forse è stata l’unica volta in cui ho avuto un po’ di paura.”

Poi anche una battuta su Roberto Baggio: “Non ci siamo mai amati. Una volta fummo espulsi entrambi e lui si avvicinò al mio spogliatoio, dissi al massaggiatore: “Portalo via o lo rovino”. Due anni fa, però, un giornalista gli anticipò che in un’intervista ne avevo riconosciuto la classe e lui rispose con un cuore, mandandomi i saluti.”

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