Paolo «Gibba» Campanardi, il 36enne di Toscolano Maderno che, esperto cultore di ricerche storiche sul campo, periodicamente gira l’Italia indagando col suo metal detector scenari di vecchie battaglie alla ricerca di reperti bellici e storie umane ad essi collegate, porterà i telespettatori di Discovery+ e Dmax nel Bellunese, in Molise, lungo il fiume Garigliano e a Firenze per trovare cimeli bellici che l’aiutino a ricostruire vicende della Prima e Seconda guerra mondiale.
Parte infatti il 3 maggio in anteprima streaming settimanale su Discovery+ e successivamente in chiaro dal 10 maggio alle 21.25 su Dmax (al canale 52 del digitale terrestre; al 170 di Sky; e al 28 di Tivùsat) l’inedita quarta stagione dell’ormai noto adventure-show «Metal Detective» di cui il gardesano scalatore e guida alpina, nonché gestore di un rifugio, è ispiratore e protagonista.
La scoperta
Stavolta lui e il fido apparecchio rilevatore di metalli indagheranno fra rocce e terreni sul Passo Mauria (1.300 metri d’altitudine) nelle Alpi Carniche bellunesi sulle orme dell’11° Reggimento Bersaglieri che vi combattè valorosamente subito dopo la disfatta di Caporetto. Lì, oltre a ritrovare una borraccia, una maschera antigas e parte del fodero d’una baionetta, farà anche una scoperta toccante: i resti di un Caduto. E, dopo aver attivato le autorità locali ad uno scavo ufficiale, riuscirà a identificarlo come soldato austriaco del 20° Reggimento Fanteria, al quale verrà così data degna sepoltura. Saranno invece riferite alla Seconda guerra mondiale le ricerche sul molisano Monte Marrone dove il battaglione Piemonte degli alpini nel marzo 1944 sconfisse le truppe naziste. Mentre a Firenze e dintorni, è ambientata l’indagine storica per ritrovare il deposito segreto d’armi della leggendaria brigata partigiana Sinigaglia.
Campanardi, volontario di Protezione Civile e Croce Rossa, è anche animatore e presidente del Gruppo Ricerca che a Maderno (via Benamati 12) ha allestito e cura il Mu.Re. Museo Recuperanti 1915-18 Alto Garda Bresciano. Uomo d’avventura e d’empatica presenza tv e social (Gibba Adventure «dare un Futuro al nostro Passato» su Facebook ha quasi 120mila follower; e @gibbametaldetective 26.500 su Instagram) dunque il «Gibba», ma serio ricercatore.
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