Una tecnica per metter la crema

Ho “inventato” una tecnica per incremare per benino Nico.
Silvy all’inizio rideva, ma accortasi dell’efficacia di questa scoperta rivoluzionaria l’ha adottata copiandola.

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Partenza per la mia seconda 1000 Miglia

Per giovedì 14 maggio 2009 alle 19.30 è prevista da Brescia la partenza della prima auto d’epoca della corsa più bella del mondo (come recita lo spot promozionale della manifestazione) ed è prevista anche quella della mia personale seconda 1000 Miglia dopo la stupenda esperienza del 2008.
Anche quest’anno seguirò la corsa lungo tutto il tragitto […]

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Cambio di clima

Giusto ieri dicevo a Silvy: il clima qui è proprio bello. Caldo ma non troppo, secco quanto basta.
Ed ecco che da ieri pomeriggio col vento da nord è cambiato tutto.
Stasera: 26 gradi e … umidità al 98% !!!

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Linguaggi universali

Al di là del linguaggio parlato è assolutamente fuori discussione che esistano alcuni linguaggi non parlati universalmente riconosciuti e compresi. Tra questi è sorprendente quello cui assistiamo qui quotidianamente: due bimbi, di nazionalità e lingua diverse, messi insieme in uno spazio comune si studiano 2 minuti (il tempo necessario x capire che a parole non […]

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Pro Desenzano…ancora ECCELLENTI !

La squadra di calcio della Pro Desenzano ha finalmente raggiunto l’obiettivo stagionale della salvezza. Dopo un avvio sorprendente di campionato e una profonda crisi che ha segnato gli ultimi mesi di gioco ecco arrivare proprio in extremis la tanto sospirata salvezza nella categoria di eccellenza.
Categoria raggiunta per la prima volta nella storia del Desenzano nella […]

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Hotel Le Mauricia, Gran Baie … Non veniteci …

Se cercate il bel mare delle Mauritius. Il mare è decisamente brutto, i timori della partenza purtroppo sono stati confermati: l’acqua è stagnante e i mille motoscafi sono causa di un brutto inquinamento. Mi spiace, perché l’avevamo intuito prima di partire, ma eravamo stufi di analizzar proposte dell’agenzia e la struttura ci sembrava carina. In […]

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Convegno Ecommerce: les jeux sont faits

Il programma lavori è definito, i relatori tutti confermati, i posti esauriti e i cofee break prenotati….. non rimane altro che aspettare Venerdi 15 Maggio per dare il via ai lavori del II Convegno Nazionale AICEL ‘La Fiducia nell’Ecommerce’
Nei prossimi giorni sarò un po’ preso e prima di dimenticarmene vorrei ringraziare tutti quelli che hanno reso […]

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Grosso guaio al Delta Primate Center

Chi fa in tre fa meglio che da sé (e via dicendo)

Delle tante questioni che si sono aperte e parzialmente chiuse nel secolo scorso riguardo ai primati non umani, una delle più interessanti e turbolente è sicuramente la lunga e ancora in parte combattuta diatriba che riguarda una sola parola: cultura. Fino a che punto si può considerare culturale il comportamento delle scimmie, antropomorfe o meno? che significato assume il termine “cultura” qualora lo si allarghi oltre i confini della nostra specie? Numerose osservazioni occasionali come anche studi svolti in maniera più sistematica hanno messo in luce i diversi meccanismi attraverso i quali svariate specie di scimmie (e non solo loro) insegnano e tramandano comportamenti e informazioni, e in molti hanno via via accettato di usare per questi la parola dello scandalo, non senza che il significato del termine venisse ritoccato e precisato. Un aneddoto interessante a riguardo ci arriva dalla Lousiana degli anni 70.

Prima che la colonia di scimpanzé ospitata al Delta Primate Center venisse trasferita su un’isola, il territorio di questi animali era delimitato da un recinto molto alto e all’interno era presente una cabina di osservazione sopraelevata, irraggiungibile da queste scimmie, un gruppo di scimpanzé maschi adulti è decisamente pericoloso, se non per i ricercatori quantomeno per gli arredi. Irraggiungibile, dicevo, perlomeno fino alla fatale notte in cui Rock, uno scimpanzé che nei cinque anni precedenti aveva usato spesso arrampicarsi su pali tenuti in equilibrio, riuscì a far entrare tutto il gruppo con uno stratagemma. L’invenzione non fu osservata direttamente, ma nei giorni precedenti questo scimpanzé fu notato spesso provare a raggiungere la cabina mettendo in equilibrio dei lunghi pali e puntando poi i piedi contro la parete, questo appoggio era però troppo precario per permettergli di attaccare il vetro e nessuno si preoccupò troppo della cosa finché una mattina i ricercatori non trovarono la cabina invasa dagli scimpanzé.

Quello che probabilmente accadde la notte precedente fu che Rock, giocando con un palo nelle vicinanze della cabina, avesse perso l’equilibrio così che il palo, sfuggitogli di mano, andasse ad appoggiarsi alla parete della stessa diventando di fatto una scala di fortuna: nonostante non avessero mai utilizzato delle scale a pioli (non era così scontato che ci riuscissero, per quanto poco intuitivo possa sembrare) gli scimpanzé impararono tutti quanti come raggiungere la cabina nel corsa della notte stessa per dare poi sfogo alla loro energia distruttiva. Fin qui non ci sarebbe ancora nulla di straordinario, se non che successivamente il gruppo si spinse oltre fino a mettere in seria difficoltà i gestori della colonia.

Quando trovarono la cabina abbandonata e sigillata, precauzione fattasi indispensabile per i ricercatori che nel frattempo si spostarono altrove per compiere le loro osservazioni, gli scimpanzé rivolsero la loro attenzione agli alberi circostanti. Questi erano dotati di un sistema di passerelle posto circa a due metri d’altezza dal suolo, che permetteva agli scimpanzé di giocare e di spostarsi senza scendere a terra, ed erano circondati all’altezza di cinque metri da un filo spinato percorso da una debole corrente elettrica per preservare le chiome degli alberi che servivano ad ombreggiare e riparare il gruppo. Entro un mese dalla notte in cui riuscì ad entrare nella cabina, Rock cominciò a portare i pali sulla passerella nel difficile intento di riuscire a salire sulla sommità degli alberi. Gli ci vollero molti tentativi per riuscire a raggiungere il suo scopo, dovendo sistemare il palo su una passerella molto stretta, e i suoi compagni ci misero ancora di più a imparare la giusta tecnica osservandolo, ma nel giro di quattro mesi sei dei sette membri del gruppo riuscirono nell’intento e raggiunsero le chiome degli alberi che in poco tempo divennero spogli e vennero quindi abbattuti (anche perché durante una di queste escursioni lo stesso Rock si ferì precipitando da un ramo secco). L’occasione fortuita di registrare un caso di diffusione di un comportamento non era stata però lasciata cadere nel vuoto, e dalla mattina fatidica in cui gli scimpanzé furono trovati nella cabina d’osservazione il loro comportamento era stato crupolosamente annotato: proprio per questo si può essere ragionevolmente sicuri che il comportamento fu in qualche misura appreso e non inventato individualmente da ognuno di loro, difatti a imparare la nuova tecnica furono dapprima gli scimpanzé che passavano un maggior ammontare di tempo con Rock, poi quelli via via più familiari fino a quelli che avevano avuto meno occasioni di osservarlo in azione.

La vicenda, che aveva già rivelato una notevole capacità di trasmissione tra gli scimpanzé, non terminò però qui: abbattuti gli alberi rimasero comunque dei lunghi rami e questa volta Rock e compagni riuscirono addirittura a fuggire dal recinto, né questo tentativo rimase un caso isolato dato che nei mesi successivi essi sperimentarono via via nuovi materiali man mano che i vecchi venivano confiscati: dapprima i ceppi degli alberi e i montanti delle passerelle (che peraltro richiedevano entrambi di essere sradicati dal terreno) e infine anche alcuni bastoni più corti utilizzati come pioli.

Trovata per caso una soluzione a un problema, questo gruppo di scimpanzé ha fatto quello che per lungo tempo è stata considerata una prerogativa umana: metterla in comune. Non solo, questi animali sono stati anche in grado di applicare uno schema comportamentale a oggetti e situazioni diverse, mostrando ulteriori capacità cognitive raffinate (anche se meno controverse della questione culturale). Questo è solo un aneddoto, ma racconta molto di una specie che non a caso è stata tra le più studiate del secolo scorso.

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Scienzology

Scienzology parla (parlerà) di Scienza, come dice la prima parte del suo nome; anche la seconda per questo, dato che logos sempre Scienza vuol dire: a fare i seri potremmo dire che la Scienzologia è la Scienza della Scienza (che poi ha un nome vero, epistemologia), un discorso che per metà racconta la Scienza e per metà ci riflette un po’ sopra, con una y a inglesizzare e rendere il tutto meno noioso (è pur sempre un blog amatoriale). Tutto un giro di parole per dire quello che si vorrà fare qui, ma siccome non si è capito magari lo riassumo meglio:

– raccontare alcune imprese scientifiche

– dare loro una mano a farsi capire dall’Uomo della Rete (versione moderna dell’Uomo della Strada)

– inserire in tutto questo qualche riflessione sulla Scienza (pezzi dedicati sarebbero troppo pesanti per un blog)

Ai solutori più abili non sarà sfuggito, inoltre, un riferimento ulteriore e nemmeno troppo celato a Scientology, ma in realtà con l’intenzione di prendere di mira tutte le credenze che si danno una veste “scientifica” per meglio apparire (sul mercato delle anime ma anche solo nel palinsesto Rai), perchè anche di questo (e di mistificazione scientifica da parte di sette e religioni, perchè no) parlerà questo blog, per capire, informarsi ma anche solo per farsi due risate.

Chiuso il post di presentazione, auguro a me stesso di non aver esagerato con le intenzioni, e a voialtri buona lettura 🙂

Technorati Profile

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Bellezze al bagno

Ecco i miei due tesori che escono da un bel bagnetto. Ieri pomeriggio ci eravam scordati i braccioli in camera, quindi stamattina Nico è stato particolarmente attento nel preparar la borsa x la spiaggia “Papi, non fare come ieri che poi ti dimentichi i bacioli!”

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Mattinzoli-Wilde: tanto fumo e niente arrosto!

Professano una grande sensibilità ambientale, ecco in realtà come si presenta uno dei parchi pubblici di Sirmione. Siamo in zona Frati a Lugana, erba alta e materiali edili sparsi un po’ ovunque. Predicano bene, ma razzolano male!

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A casa come faremo?

Senza la Crèpe delle 17.30?
Nico se ne sbaffa sempre 2, con il miele di winnie the pooh.
Poi gli chiedi di star fermo un secondo x una foto al volo e fa sta faccia da birichino!!!

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Letture pre-pisolino

Prima del pisolino pomeridiano puffo si dedica alla lettura. Gli dico: “abbiam fatto bene a prendere quel libro, vero?” e lui: “ma no papi, non l’amo peso noi, me l’hanno dato Mikko e Susy!”
Che tenerezza!

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L’ago n. 2

Tornando a Desenzano mi ritrovo a casa L’ago, il mensile a distribuzione gratuita dell’Associazione Culturale De Benaco di Desenzano, e ovviamente me lo sono letto. Ho saltato solo quei due o tre articoli che dal titolo non hanno attirato la mia attenzione. Al contrario, non ho potuto fare a meno di leggere i due articoli firmati da Vladimiro: l’uno sulla matematica che ovviamente mi ha ricordato il mio ultimo spettacolo del laboratorio di teatro al liceo, l’altro sul world wide web (mi era saltato all’occhio il termine “blogger” nell’occhiello dell’articolo e non ho resistito). Complimenti a Vladimiro. Entrambi gli articoli sono interessanti sia nei contenuti che nello svolgimento del tema.

Altrettanto interessante ho trovato la rubrica liberalamente che parla del libro “Modus Vivendi” di Zygmunt Bauman. Non so se lo leggerò, ma mi manca quel genere di libri. La prossima volta che andrò in biblioteca penso che mi orienterò su qualcosa di simile.

L’articolo che merita però la medaglia d’oro per l’argomento che ha centrato i miei interessi è Si “pescano” più turisti se il Garda va in Rete nella rubrica contrappunto.
Il lago di Garda deve presentarsi come un’area uniforme ai turisti e non solo. Diviso tra Trentino, Lombardia e Veneto con le rispettive province di Trento, Brescia e Verona, in rete può trovare il luogo dove presentarsi unito per fornire agli interessati tutte le informazioni che possono interessarli. E non solo in rete. Fiere internazionali di promozione turistica e interventi per lo sviluppo dell’area esistono e maturano anche fuori dal web.

Nell’articolo vengono citati i seguenti siti/portali per chi si volesse godere il Lago in anteprima, anticipando le vacanze che in questo periodo sono in programmazione:
Visitgarda.com, Gardainforma.com, Rivieradeilimoni.it, Strada dei vini e dei sapori (ora in costruzione).

Complimenti a tutto il team per questo bel secondo numero di L’ago. Aspetto che escano con il loro blog e intanto penso a cosa potrei scrivere per loro, così da alternare allo studio per gli esami, qualcosa di più creativo.

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Mail al sindaco

Leggo ora su ilSole24Ore di oggi alla pagina 9 un articolo e sento chiamato in causa per due motivi. Il titolo è “L’email al sindaco resta senza risposta” e racconta che su 10 sindaci di capoluoghi provinciali italiani e due capitali europee (Londra e Parigi) solo il sindaco di Bolzano, Luigi Spagnolli ha risposto di proprio pugno alla mail di un cittadino che si lamenta.

Primo motivo per cui ne parlo nel post è che sto appunto a Bolzano. Leggere che il sindaco qui, anche se non “mio” visto che io resto residente a Desenzano, è così disponibile è un incoraggiamento a far sentire la propria opinione. Bolzano tra le città elencate è la più piccola, e forse anche per questo il sindaco si occupa delle mail che gli giungono. Londra è 70 volte più grande in quanto ad abitanti.

Il secondo motivo è più tecnico. A Desenzano esiste il Progetto E21. Continuo a scriverne perché ha i numeri per diventare un buon servizio anche se per quanto mi risulta, al momento è un po’ snobbato dai cittadini. Si può certamente migliorare, ma è già un passo avanti rispetto alle vecchie email.

Al sindaco dubito che interessi leggere se avete rispettato tutti i canoni di una lettera con tanto di intestazione, presentazione e chi più ne ha più ne metta, addobbando il tutto di formalità inutili. Meno tempo impiega a raggiungere il nocciolo della questione e a farsi un’idea di quanto il problema è sentito anche dagli altri cittadini e meglio è. E21 permette anche questo.

Un click per localizzare la discussione su una cartina Google Maps, e già puoi inserire il cosa non va. L’assessore competente se ne occuperà poi al più presto si spera. A tal proposito, ecco un consiglio che si legge sull’articolo del Sole quando parla di Obama: ogni pomeriggio il Presidente prende in considerazione 10 mail che gli vengono proposte.
A Desenzano ogni quanto il sindaco o gli assessori accedono al portale di E21? Ci sono garanzie? Sarebbe interessante, così mi regolo.

Quando ho fatto richiesta per gli atti di una seduta del Consiglio Comunale (che poi non mi hanno mai mandato perché non ho adempiuto alla procedura burocratica necessaria) la risposta è arrivata dopo due mesi. Non il documento, ma la risposta!

Penso che altri commenti siano inutili. Ora la parola a quelli di E21. Ci sono garanzie nella frequenza del portale da parte degli assessori?

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