Statue povere

Durante le mie passeggiate a volte passo davanti ad una casa nel cui giardino ci sono delle belle composizioni che mi piace chiamare statue povere.
Ad esempio in questi giorni di festa è possibile ammirare una bella renna con slitta fatte con i rami secchi …

In estate invece si può vedere una statua fatta con vasi di terracotta e […]

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://garda2o.wordpress.com/2009/01/06/statue-povere/

i miracul che succede ad Hammamet

Raccontava Travaglio l’altro giorno delle vette a cui sta giungendo recentemente l’apologia di Bettino Craxi nel mediaverso, parlando di uno speciale televisivo che è sembrato eccessivo anche per Mediaset. Ve lo ricordate, vero, chi era Bettino Craxi? io ad esempio ero un bimbo all’epoca, ma ricordo nitidamente l’episodio delle monetine e il generale clima di ribrezzo nei confronti di chi all’epoca impoersonificava idealmente la corruzione di un sistema ormai diventato troppo pesante anche per le ampie spalle degli italiani (peccato che la successiva catarsi non servì a uscirne, ora si dovranno aspettare altri 50 anni)); ne sono contento, non credo che qualcuno riuscirà mai a convicermi che quell’uomo abbia fatto qualcosa di buono qua in Italia, se non bastasse quello che poi ho letto a proposito.

Ad ogni modo, proprio oggi mi è tornato in mano un album di Paolo Rossi, “Hammamet e altre storie” (qui una playlist dove sono segnalate anche le collaborazioni con Capossela all’interno dell’album), che fu davvero il mio primo incontro con la satira e, effettivamente, anche con la politica. Ero piccolo e capivo metà del testo di metà delle canzoni, ma forse per qualche strano meccanismo della mente quell’ascolto reiterato (consumai quella cassetta) forgiò il mio gusto comico negli anni successivi, e solo oggi me ne rendo davvero conto (l’altro grande tributo sono i Monty Python, scoperti qualche anno dopo grazie a un amico, che riempirono la nicchia surreale-nonsense) riascoltando “Hammamet”, “Sogno all’incontrario”, “Decervellamento” (cantata assieme a Capossela, entrerà poi nell’album “Canzoni a manovella”) e tutte le altre (compresa qualche canzone più recente come “Setto nasale in fiamme“). A volte mi viene da pensare che dopo tutti i discorsi, le letture, i dibattiti la maniera migliore per raccontare un’epoca difficile sia attraverso la comicità che si è prodotta in quel periodo, per questo il mio contributo al tentativo di non perdere il ricordo di ciò che è successo negli anni ’80 e primo ’90 è questo consiglio di ascolto e questo testo:

Ad Hammamet
Ahaaaaa!
Ad Hammamet
Ahaaaaa!
Dove è finita la fontana, fontana di largo Cairoli?
perché non c’è più?
Era dentro al Castello Sforzesco ad ammuffire
poverina!
Eran tanti anni che era lì a prender l’umido
chissà che dolori!
poi qualcuno allora l’ha trovata…
ah!
e l’ha curata…
che bravo!
e l’ha portata…
ma che gentile…dove?
Ad Hammamet
Ahaaaaa!
Ad Hammamet
Ahaaaaa!
Ad Hammamet sai dove mettere un oggett!
un oggett!
c’è magazzino con tanti bei rubet
i bei rubet!
Persino il vino vien giù dai rubinett
dai rubinet!
È un dei miracul che succede ad Hammamet!
Ad Hammamet
Ahaaaaa!
Dove son finiti gli animali dello zoo?
perché non ci sono più?
Un leone l’hanno visto dentro un ristorante all’Idroscalo
curioso!
poi qualcuno allora l’ho trovato…
aaah!
e l’ha curato…
ma che bravo!
l’ha medicato…
ma che gentile!
e l’ha nutrito…
ma che zoofilo!
e l’ha ingrassato…
ma che cuore d’oro!
poi l’ha mangiato.
E adesso questo farlocco fagocitatore di felini selvaggio, dov’è?
Mah… ad Hammamet!
Ahaaaaa!
Ad Hammamet
Ahaaaaa!
Ad Hammamet parlan tutti el nos dialet
el nos dialet!
Che gran palazzo con tanti bei stanzet
i bei stanzet!
Fanno il cous-cous con dentro un feritet
un feritet
è un dei parti che succede ad Hammamet!
Ahaaaaa!
Ad Hammamet
Ahaaaaa!
Dove è finito il capolinea del 38 l’Innocenti e il Samiri?
perché non c’è più?
e tutti quelli che accoppavano i piviù per fare i cuscini?
Che crudeltà!
Dal verme di Gorelli al bazooka col suo rabarbaro?
non c’è più il rabarbaro!
Credo che qualcuno li ha trovati…
ah!
e li ha smontati…
ah!
e trasferiti…
eh!
e riciclati…
ah, sì?
Sì, ma qui si stan ciulando tutto, però!
No, guardi…
È un incubo!
Senta, queste cose qua, succedevano una volta! Adesso non è più così! Adesso c’è il Nuovo che avanza!
Sì, ma il Nuovo che avanza e il Vecchio telefona!
Come?
Spiego, spiego il concetto. Ci sono voci, ci son voci che si telefonano tutti i giorni. Anche quando la sera prima litigano, tutte le mattine la telefonata alle 9: come stai? dormito bene?
ah, pensa!

hai avuto incubi? Io ho sognato Gorelli. Anch’io, cazzo!
eh, vabbè, quello… è un incubo!
è tutto un incubo, capito … oppure si parlan, si dicon le cose anche tipo: come sta Veronica, Van Basten, i figli, Tresaggi…
tutta la famiglia!
tutta la famiglia! dopodichè parlano delle cose importanti, di cui han sempre parlato, non so, Cossiga, di, di di…
Cosa c’entra Cossiga?
Ma scusi, secondo lei uno che ha spiegato, ha raccontato agli Italiani prima come finiva Beautiful, e non ha spiegato dopo come è finito Moro secondo lei non c’entra? Beh, secondo me c’entra! Ma dove vive?
In Italia!
In Italia lei vive
Eh, certo!
Ecco. E invece l’altro, il Vecchio che telefona, no? infatti alla fine della telefonata manda sempre un saluto: “Ti mando un saluto da questa spiaggia lontana…
Oh, Hammamet, la mia prigione mia più bella sei tu!
commovente!
Silvio, consentimi…. che prima o poi vedrai, ci vieni anche tu!”
dove?

Ad Hammamet
Ahaaaaa!
Ad Hammamet

Ahaaaaa!
Ad Hammamet!
Ahaaaaa!

Ma dove è finito il mio spazzolino da denti?

Ad Hammamet!
e la mia mountain bike?
Ad Hammamet!
e la contessina Vacca?
Ad Hammamet!
E la mia protesi?
Ad Hammamet!
È un miracul che succede ad Hammamet!

e per chiudere il fantastico Sogno all’incontrario.
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Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://paguropagano.blogspot.com/2009/01/i-miracul-che-succede-ad-hammamet.html

i miracul che succede ad Hammamet

Raccontava Travaglio l’altro giorno delle vette a cui sta giungendo recentemente l’apologia di Bettino Craxi nel mediaverso, parlando di uno speciale televisivo che è sembrato eccessivo anche per Mediaset. Ve lo ricordate, vero, chi era Bettino Craxi? io ad esempio ero un bimbo all’epoca, ma ricordo nitidamente l’episodio delle monetine e il generale clima di ribrezzo nei confronti di chi all’epoca impoersonificava idealmente la corruzione di un sistema ormai diventato troppo pesante anche per le ampie spalle degli italiani (peccato che la successiva catarsi non servì a uscirne, ora si dovranno aspettare altri 50 anni)); ne sono contento, non credo che qualcuno riuscirà mai a convicermi che quell’uomo abbia fatto qualcosa di buono qua in Italia, se non bastasse quello che poi ho letto a proposito.

Ad ogni modo, proprio oggi mi è tornato in mano un album di Paolo Rossi, “Hammamet e altre storie” (qui una playlist dove sono segnalate anche le collaborazioni con Capossela all’interno dell’album), che fu davvero il mio primo incontro con la satira e, effettivamente, anche con la politica. Ero piccolo e capivo metà del testo di metà delle canzoni, ma forse per qualche strano meccanismo della mente quell’ascolto reiterato (consumai quella cassetta) forgiò il mio gusto comico negli anni successivi, e solo oggi me ne rendo davvero conto (l’altro grande tributo sono i Monty Python, scoperti qualche anno dopo grazie a un amico, che riempirono la nicchia surreale-nonsense) riascoltando “Hammamet”, “Sogno all’incontrario”, “Decervellamento” (cantata assieme a Capossela, entrerà poi nell’album “Canzoni a manovella”) e tutte le altre (compresa qualche canzone più recente come “Setto nasale in fiamme“). A volte mi viene da pensare che dopo tutti i discorsi, le letture, i dibattiti la maniera migliore per raccontare un’epoca difficile sia attraverso la comicità che si è prodotta in quel periodo, per questo il mio contributo al tentativo di non perdere il ricordo di ciò che è successo negli anni ’80 e primo ’90 è questo consiglio di ascolto e questo testo:

Ad Hammamet
Ahaaaaa!
Ad Hammamet
Ahaaaaa!
Dove è finita la fontana, fontana di largo Cairoli?
perché non c’è più?
Era dentro al Castello Sforzesco ad ammuffire
poverina!
Eran tanti anni che era lì a prender l’umido
chissà che dolori!
poi qualcuno allora l’ha trovata…
ah!
e l’ha curata…
che bravo!
e l’ha portata…
ma che gentile…dove?
Ad Hammamet
Ahaaaaa!
Ad Hammamet
Ahaaaaa!
Ad Hammamet sai dove mettere un oggett!
un oggett!
c’è magazzino con tanti bei rubet
i bei rubet!
Persino il vino vien giù dai rubinett
dai rubinet!
È un dei miracul che succede ad Hammamet!
Ad Hammamet
Ahaaaaa!
Dove son finiti gli animali dello zoo?
perché non ci sono più?
Un leone l’hanno visto dentro un ristorante all’Idroscalo
curioso!
poi qualcuno allora l’ho trovato…
aaah!
e l’ha curato…
ma che bravo!
l’ha medicato…
ma che gentile!
e l’ha nutrito…
ma che zoofilo!
e l’ha ingrassato…
ma che cuore d’oro!
poi l’ha mangiato.
E adesso questo farlocco fagocitatore di felini selvaggio, dov’è?
Mah… ad Hammamet!
Ahaaaaa!
Ad Hammamet
Ahaaaaa!
Ad Hammamet parlan tutti el nos dialet
el nos dialet!
Che gran palazzo con tanti bei stanzet
i bei stanzet!
Fanno il cous-cous con dentro un feritet
un feritet
è un dei parti che succede ad Hammamet!
Ahaaaaa!
Ad Hammamet
Ahaaaaa!
Dove è finito il capolinea del 38 l’Innocenti e il Samiri?
perché non c’è più?
e tutti quelli che accoppavano i piviù per fare i cuscini?
Che crudeltà!
Dal verme di Gorelli al bazooka col suo rabarbaro?
non c’è più il rabarbaro!
Credo che qualcuno li ha trovati…
ah!
e li ha smontati…
ah!
e trasferiti…
eh!
e riciclati…
ah, sì?
Sì, ma qui si stan ciulando tutto, però!
No, guardi…
È un incubo!
Senta, queste cose qua, succedevano una volta! Adesso non è più così! Adesso c’è il Nuovo che avanza!
Sì, ma il Nuovo che avanza e il Vecchio telefona!
Come?
Spiego, spiego il concetto. Ci sono voci, ci son voci che si telefonano tutti i giorni. Anche quando la sera prima litigano, tutte le mattine la telefonata alle 9: come stai? dormito bene?
ah, pensa!

hai avuto incubi? Io ho sognato Gorelli. Anch’io, cazzo!
eh, vabbè, quello… è un incubo!
è tutto un incubo, capito … oppure si parlan, si dicon le cose anche tipo: come sta Veronica, Van Basten, i figli, Tresaggi…
tutta la famiglia!
tutta la famiglia! dopodichè parlano delle cose importanti, di cui han sempre parlato, non so, Cossiga, di, di di…
Cosa c’entra Cossiga?
Ma scusi, secondo lei uno che ha spiegato, ha raccontato agli Italiani prima come finiva Beautiful, e non ha spiegato dopo come è finito Moro secondo lei non c’entra? Beh, secondo me c’entra! Ma dove vive?
In Italia!
In Italia lei vive
Eh, certo!
Ecco. E invece l’altro, il Vecchio che telefona, no? infatti alla fine della telefonata manda sempre un saluto: “Ti mando un saluto da questa spiaggia lontana…
Oh, Hammamet, la mia prigione mia più bella sei tu!
commovente!
Silvio, consentimi…. che prima o poi vedrai, ci vieni anche tu!”
dove?

Ad Hammamet
Ahaaaaa!
Ad Hammamet

Ahaaaaa!
Ad Hammamet!
Ahaaaaa!

Ma dove è finito il mio spazzolino da denti?

Ad Hammamet!
e la mia mountain bike?
Ad Hammamet!
e la contessina Vacca?
Ad Hammamet!
E la mia protesi?
Ad Hammamet!
È un miracul che succede ad Hammamet!

e per chiudere il fantastico Sogno all’incontrario.
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Raccontava Travaglio l’altro giorno delle vette a cui sta giungendo recentemente l’apologia di Bettino Craxi nel mediaverso, parlando di uno speciale televisivo che è sembrato eccessivo anche per Mediaset. Ve lo ricordate, vero, chi era Bettino Craxi? io ad esempio ero un bimbo all’epoca, ma ricordo nitidamente l’episodio delle monetine e il generale clima di ribrezzo nei confronti di chi all’epoca impoersonificava idealmente la corruzione di un sistema ormai diventato troppo pesante anche per le ampie spalle degli italiani (peccato che la successiva catarsi non servì a uscirne, ora si dovranno aspettare altri 50 anni)); ne sono contento, non credo che qualcuno riuscirà mai a convicermi che quell’uomo abbia fatto qualcosa di buono qua in Italia, se non bastasse quello che poi ho letto a proposito.

Ad ogni modo, proprio oggi mi è tornato in mano un album di Paolo Rossi, “Hammamet e altre storie” (qui una playlist dove sono segnalate anche le collaborazioni con Capossela all’interno dell’album), che fu davvero il mio primo incontro con la satira e, effettivamente, anche con la politica. Ero piccolo e capivo metà del testo di metà delle canzoni, ma forse per qualche strano meccanismo della mente quell’ascolto reiterato (consumai quella cassetta) forgiò il mio gusto comico negli anni successivi, e solo oggi me ne rendo davvero conto (l’altro grande tributo sono i Monty Python, scoperti qualche anno dopo grazie a un amico, che riempirono la nicchia surreale-nonsense) riascoltando “Hammamet”, “Sogno all’incontrario”, “Decervellamento” (cantata assieme a Capossela, entrerà poi nell’album “Canzoni a manovella”) e tutte le altre (compresa qualche canzone più recente come “Setto nasale in fiamme“). A volte mi viene da pensare che dopo tutti i discorsi, le letture, i dibattiti la maniera migliore per raccontare un’epoca difficile sia attraverso la comicità che si è prodotta in quel periodo, per questo il mio contributo al tentativo di non perdere il ricordo di ciò che è successo negli anni ’80 e primo ’90 è questo consiglio di ascolto e questo testo:

Ad Hammamet
Ahaaaaa!
Ad Hammamet
Ahaaaaa!
Dove è finita la fontana, fontana di largo Cairoli?
perché non c’è più?
Era dentro al Castello Sforzesco ad ammuffire
poverina!
Eran tanti anni che era lì a prender l’umido
chissà che dolori!
poi qualcuno allora l’ha trovata…
ah!
e l’ha curata…
che bravo!
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ma che gentile…dove?
Ad Hammamet
Ahaaaaa!
Ad Hammamet
Ahaaaaa!
Ad Hammamet sai dove mettere un oggett!
un oggett!
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i bei rubet!
Persino il vino vien giù dai rubinett
dai rubinet!
È un dei miracul che succede ad Hammamet!
Ad Hammamet
Ahaaaaa!
Dove son finiti gli animali dello zoo?
perché non ci sono più?
Un leone l’hanno visto dentro un ristorante all’Idroscalo
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poi qualcuno allora l’ho trovato…
aaah!
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ma che bravo!
l’ha medicato…
ma che gentile!
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ma che zoofilo!
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ma che cuore d’oro!
poi l’ha mangiato.
E adesso questo farlocco fagocitatore di felini selvaggio, dov’è?
Mah… ad Hammamet!
Ahaaaaa!
Ad Hammamet
Ahaaaaa!
Ad Hammamet parlan tutti el nos dialet
el nos dialet!
Che gran palazzo con tanti bei stanzet
i bei stanzet!
Fanno il cous-cous con dentro un feritet
un feritet
è un dei parti che succede ad Hammamet!
Ahaaaaa!
Ad Hammamet
Ahaaaaa!
Dove è finito il capolinea del 38 l’Innocenti e il Samiri?
perché non c’è più?
e tutti quelli che accoppavano i piviù per fare i cuscini?
Che crudeltà!
Dal verme di Gorelli al bazooka col suo rabarbaro?
non c’è più il rabarbaro!
Credo che qualcuno li ha trovati…
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ah, sì?
Sì, ma qui si stan ciulando tutto, però!
No, guardi…
È un incubo!
Senta, queste cose qua, succedevano una volta! Adesso non è più così! Adesso c’è il Nuovo che avanza!
Sì, ma il Nuovo che avanza e il Vecchio telefona!
Come?
Spiego, spiego il concetto. Ci sono voci, ci son voci che si telefonano tutti i giorni. Anche quando la sera prima litigano, tutte le mattine la telefonata alle 9: come stai? dormito bene?
ah, pensa!

hai avuto incubi? Io ho sognato Gorelli. Anch’io, cazzo!
eh, vabbè, quello… è un incubo!
è tutto un incubo, capito … oppure si parlan, si dicon le cose anche tipo: come sta Veronica, Van Basten, i figli, Tresaggi…
tutta la famiglia!
tutta la famiglia! dopodichè parlano delle cose importanti, di cui han sempre parlato, non so, Cossiga, di, di di…
Cosa c’entra Cossiga?
Ma scusi, secondo lei uno che ha spiegato, ha raccontato agli Italiani prima come finiva Beautiful, e non ha spiegato dopo come è finito Moro secondo lei non c’entra? Beh, secondo me c’entra! Ma dove vive?
In Italia!
In Italia lei vive
Eh, certo!
Ecco. E invece l’altro, il Vecchio che telefona, no? infatti alla fine della telefonata manda sempre un saluto: “Ti mando un saluto da questa spiaggia lontana…
Oh, Hammamet, la mia prigione mia più bella sei tu!
commovente!
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Ad Hammamet
Ahaaaaa!
Ad Hammamet

Ahaaaaa!
Ad Hammamet!
Ahaaaaa!

Ma dove è finito il mio spazzolino da denti?

Ad Hammamet!
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Ad Hammamet!
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Ad Hammamet!
E la mia protesi?
Ad Hammamet!
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e per chiudere il fantastico Sogno all’incontrario.
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Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://paguropagano.blogspot.com/2009/01/i-miracul-che-succede-ad-hammamet.html

i miracul che succede ad Hammamet

Raccontava Travaglio l’altro giorno delle vette a cui sta giungendo recentemente l’apologia di Bettino Craxi nel mediaverso, parlando di uno speciale televisivo che è sembrato eccessivo anche per Mediaset. Ve lo ricordate, vero, chi era Bettino Craxi?…

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capodanno itachiano

Ieri gli itachiani si sono riuniti per festeggiare il loro capodanno. C’erano quasi tutti nella dimora della donna Sapiens Sapiens. Tutti hanno portato qualcosa da mangiare e così il pranzo è pronto da solo.
Degno di nota l’esperimento che Jenzù ha dovuto portare avanti suo malgrado: Fetuccine alla carbonara. Dopo un primo momento di imbarazzo ha […]

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://blog.zuin.info/?p=942

Anno nuovo, piscina vecchia. Ma costi più alti.

Chi frequenta o ha frequentato fino a poco tempo fa la Piscina Comunale di Desenzano forse saprà che al 31.12.2008 si è in un certo senso chiusa un’era, e la gestione del centro natatorio è passata ad una nuova società, la Sport Management.
La cosa mi interessa particolarmente, in quanto, lo sapete, sono un’assidua frequentatrice. Ho […]

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://www.lapaoly.net/2009/anno-nuovo-piscina-vecchia-costi/

Nevicata di Capodanno

Dopo un po’ di sana astinenza dal computer oggi ho scaricato alcune fotografie della suggestiva nevicata di capodanno e ne ho fatto un piccolo album fotografico.

Una bella passeggiata rilassante in un ambiente ovattato dalla neve, il lago un po’ imbronciato e temperature basse tanto che anche i cavalli si sono messi il cappotto.

E per domani danno […]

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
http://garda2o.wordpress.com/2009/01/05/nevicata-di-capodanno/

un anno e non sentirlo

Pensavate fosse qualche pezzo noiosamente autoreferenziale? e invece il titolo , nonostante sia un po’ equivoco in tal senso, si riferisce alla brillante idea del nuovo rettore dell’Ateneo La Sapienza di Roma, Luigi Frati (qui il bel dossier dell’Espresso su di lui, per dirne solo una “BaronFrati” detiene il curioso record del maggior numero di parenti, 3, titolari di cattedra nella facoltà amministrata da lui in questi ultimi anni) di invitare il Papa all’inaugurazione dell’anno accademico. Questa volta non è invitato a tenere una lectio magistralis, ma il segnale è lo stesso decisamente forte, specialmente se si legge il testo dell’intervento, tanto apprezzato dal Papa, tenuto duranto l’incontro di natale degli universitari col pontefice:

“Confesso di non aver capito, da ricercatore prima che da credente, il pregiudizio che nel gennaio 2008 ha mosso chi ha fatto riferimento al caso Galileo per giustificare una contrarietà alla Sua visita alla Sapienza. E come rettore, nella prolusione all’anno accademico, ho detto che attendiamo una Sua visita. Invito che in questa occasione rivolgiamo a Lei, studioso raffinato di filosofia, ma anche a Lei come vescovo di questa città”

Ora, sulla competenza di Ratzinger in materia di filosofia non mi pronuncio perchè non ne conosco le eventuali e reali capacità (ricordo, a braccio, un utilizzo un po’ paraculo di Feyerabend qualche anno fa ma lascio a studiosi migliori di me il compito di smontare, o perchè no confermare, l’immagine del “Papa intellettuale”), la questione è anche e soprattutto più profonda. L’università, e in special modo la più grande università pubblica italiana (e tralaltro credo d’Europa), ha un duplice compito: didattico, si, ma anche e soprattutto volto alla ricerca, all’ampliamento del sapere e della conoscenza. Ha senso invitare quale ospite d’onore, o peggio considerare meritevole di tenere lezioni, l’esponente di punta della religione che tira il freno a mano della ricerca (ma spesso anche solo della diffusione di pratiche e stili di vita più moderni) in Italia? ha senso invitare in quello che dovrebbe essere il tempio della Scienza, o ad ogni modo di una cultura che si contrapponga largamente alla tradizione sbandierata dall’apparato ecclesiastico in saecula saecularum, chi rifiuti Darwin, faccia fatica a digerire davvero Galileo, cerchi di infilare il proprio amico immaginario dall’ego ipertrofico alle fondamenta di ogni sapere che provi laicamente a capire come funziona il mondo?

Vi siete risposti da soli, spero. Ma tanto per aggiungere un altro buon motivo per protestare ancora contro questa presa di posizione del rettore vale la pena di segnalare questo post di Malvino, che segnala e commenta l’ultima uscita della sezione disinformatija vaticana: la pillola contraccettiva non solo è in realtà abortiva, ma fa male all’ambiente e rende sterili gli uomini. Dunque, che l’utilizzo della pillola in questi anni abbia liberato nell’ambiente “tonnellate di ormoni”, come cerca di sostenere il dottor Rudolf Ehmann nel documento cui fa riferimento l’Osservatore Romano di oggi, è semplicemente ridicolo (dato che per funzionare le molecole contenute nella pillola devono essere metabolizzate dall’organismo). In secondo luogo che la pillola anticoncenzionale sia in realtà abortiva è poco più che una curiosa interpretazione, dato che essa sospende l’ovulazione (e senza ovulazione come può avvenire il concepimento?). Ma anche fosse abortiva, il problema quale sarebbe? forse si vuole spostare il motivo del contendere sul se sia abortiva o meno una pratica, ma è una maniera bieca e surrettizia per dare per concordato che abortire sia male, cosa per niente scontata e fortunatamente non ancora comune nel dibattito sulla laicità.

Torniamo al tema principale del post: ha senso per il rettore dell’ateneo più grande d’Italia, preside della facoltà di medicina, invitare un personaggio che avvalla simili iniziative anti-scientifiche? non sarebbe forse compito di chi si occupa di far progredire la Scienza e la ricerca il cercare di non legittimare l’autorità di uno dei loro maggiori nemici? ecco, in breve, un buon motivo per sentirsi amareggiati da questa decisione. Se questo è la maniera in cui l’Università si difende da chi ne limita gli spazi di libertà c’è poco da sperare per il futuro (eccettuata la facoltà di Teologia, s’intende).

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http://paguropagano.blogspot.com/2009/01/un-anno-e-non-sentirlo.html

un anno e non sentirlo

Pensavate fosse qualche pezzo noiosamente autoreferenziale? e invece il titolo , nonostante sia un po’ equivoco in tal senso, si riferisce alla brillante idea del nuovo rettore dell’Ateneo La Sapienza di Roma, Luigi Frati (qui il bel dossier dell’Espresso su di lui, per dirne solo una “BaronFrati” detiene il curioso record del maggior numero di parenti, 3, titolari di cattedra nella facoltà amministrata da lui in questi ultimi anni) di invitare il Papa all’inaugurazione dell’anno accademico. Questa volta non è invitato a tenere una lectio magistralis, ma il segnale è lo stesso decisamente forte, specialmente se si legge il testo dell’intervento, tanto apprezzato dal Papa, tenuto duranto l’incontro di natale degli universitari col pontefice:

“Confesso di non aver capito, da ricercatore prima che da credente, il pregiudizio che nel gennaio 2008 ha mosso chi ha fatto riferimento al caso Galileo per giustificare una contrarietà alla Sua visita alla Sapienza. E come rettore, nella prolusione all’anno accademico, ho detto che attendiamo una Sua visita. Invito che in questa occasione rivolgiamo a Lei, studioso raffinato di filosofia, ma anche a Lei come vescovo di questa città”

Ora, sulla competenza di Ratzinger in materia di filosofia non mi pronuncio perchè non ne conosco le eventuali e reali capacità (ricordo, a braccio, un utilizzo un po’ paraculo di Feyerabend qualche anno fa ma lascio a studiosi migliori di me il compito di smontare, o perchè no confermare, l’immagine del “Papa intellettuale”), la questione è anche e soprattutto più profonda. L’università, e in special modo la più grande università pubblica italiana (e tralaltro credo d’Europa), ha un duplice compito: didattico, si, ma anche e soprattutto volto alla ricerca, all’ampliamento del sapere e della conoscenza. Ha senso invitare quale ospite d’onore, o peggio considerare meritevole di tenere lezioni, l’esponente di punta della religione che tira il freno a mano della ricerca (ma spesso anche solo della diffusione di pratiche e stili di vita più moderni) in Italia? ha senso invitare in quello che dovrebbe essere il tempio della Scienza, o ad ogni modo di una cultura che si contrapponga largamente alla tradizione sbandierata dall’apparato ecclesiastico in saecula saecularum, chi rifiuti Darwin, faccia fatica a digerire davvero Galileo, cerchi di infilare il proprio amico immaginario dall’ego ipertrofico alle fondamenta di ogni sapere che provi laicamente a capire come funziona il mondo?

Vi siete risposti da soli, spero. Ma tanto per aggiungere un altro buon motivo per protestare ancora contro questa presa di posizione del rettore vale la pena di segnalare questo post di Malvino, che segnala e commenta l’ultima uscita della sezione disinformatija vaticana: la pillola contraccettiva non solo è in realtà abortiva, ma fa male all’ambiente e rende sterili gli uomini. Dunque, che l’utilizzo della pillola in questi anni abbia liberato nell’ambiente “tonnellate di ormoni”, come cerca di sostenere il dottor Rudolf Ehmann nel documento cui fa riferimento l’Osservatore Romano di oggi, è semplicemente ridicolo (dato che per funzionare le molecole contenute nella pillola devono essere metabolizzate dall’organismo). In secondo luogo che la pillola anticoncenzionale sia in realtà abortiva è poco più che una curiosa interpretazione, dato che essa sospende l’ovulazione (e senza ovulazione come può avvenire il concepimento?). Ma anche fosse abortiva, il problema quale sarebbe? forse si vuole spostare il motivo del contendere sul se sia abortiva o meno una pratica, ma è una maniera bieca e surrettizia per dare per concordato che abortire sia male, cosa per niente scontata e fortunatamente non ancora comune nel dibattito sulla laicità.

Torniamo al tema principale del post: ha senso per il rettore dell’ateneo più grande d’Italia, preside della facoltà di medicina, invitare un personaggio che avvalla simili iniziative anti-scientifiche? non sarebbe forse compito di chi si occupa di far progredire la Scienza e la ricerca il cercare di non legittimare l’autorità di uno dei loro maggiori nemici? ecco, in breve, un buon motivo per sentirsi amareggiati da questa decisione. Se questo è la maniera in cui l’Università si difende da chi ne limita gli spazi di libertà c’è poco da sperare per il futuro (eccettuata la facoltà di Teologia, s’intende).

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http://paguropagano.blogspot.com/2009/01/un-anno-e-non-sentirlo.html

un anno e non sentirlo

Pensavate fosse qualche pezzo noiosamente autoreferenziale? e invece il titolo , nonostante sia un po’ equivoco in tal senso, si riferisce alla brillante idea del nuovo rettore dell’Ateneo La Sapienza di Roma, Luigi Frati (qui il bel dossier dell’Espresso su di lui, per dirne solo una “BaronFrati” detiene il curioso record del maggior numero di parenti, 3, titolari di cattedra nella facoltà amministrata da lui in questi ultimi anni) di invitare il Papa all’inaugurazione dell’anno accademico. Questa volta non è invitato a tenere una lectio magistralis, ma il segnale è lo stesso decisamente forte, specialmente se si legge il testo dell’intervento, tanto apprezzato dal Papa, tenuto duranto l’incontro di natale degli universitari col pontefice:

“Confesso di non aver capito, da ricercatore prima che da credente, il pregiudizio che nel gennaio 2008 ha mosso chi ha fatto riferimento al caso Galileo per giustificare una contrarietà alla Sua visita alla Sapienza. E come rettore, nella prolusione all’anno accademico, ho detto che attendiamo una Sua visita. Invito che in questa occasione rivolgiamo a Lei, studioso raffinato di filosofia, ma anche a Lei come vescovo di questa città”

Ora, sulla competenza di Ratzinger in materia di filosofia non mi pronuncio perchè non ne conosco le eventuali e reali capacità (ricordo, a braccio, un utilizzo un po’ paraculo di Feyerabend qualche anno fa ma lascio a studiosi migliori di me il compito di smontare, o perchè no confermare, l’immagine del “Papa intellettuale”), la questione è anche e soprattutto più profonda. L’università, e in special modo la più grande università pubblica italiana (e tralaltro credo d’Europa), ha un duplice compito: didattico, si, ma anche e soprattutto volto alla ricerca, all’ampliamento del sapere e della conoscenza. Ha senso invitare quale ospite d’onore, o peggio considerare meritevole di tenere lezioni, l’esponente di punta della religione che tira il freno a mano della ricerca (ma spesso anche solo della diffusione di pratiche e stili di vita più moderni) in Italia? ha senso invitare in quello che dovrebbe essere il tempio della Scienza, o ad ogni modo di una cultura che si contrapponga largamente alla tradizione sbandierata dall’apparato ecclesiastico in saecula saecularum, chi rifiuti Darwin, faccia fatica a digerire davvero Galileo, cerchi di infilare il proprio amico immaginario dall’ego ipertrofico alle fondamenta di ogni sapere che provi laicamente a capire come funziona il mondo?

Vi siete risposti da soli, spero. Ma tanto per aggiungere un altro buon motivo per protestare ancora contro questa presa di posizione del rettore vale la pena di segnalare questo post di Malvino, che segnala e commenta l’ultima uscita della sezione disinformatija vaticana: la pillola contraccettiva non solo è in realtà abortiva, ma fa male all’ambiente e rende sterili gli uomini. Dunque, che l’utilizzo della pillola in questi anni abbia liberato nell’ambiente “tonnellate di ormoni”, come cerca di sostenere il dottor Rudolf Ehmann nel documento cui fa riferimento l’Osservatore Romano di oggi, è semplicemente ridicolo (dato che per funzionare le molecole contenute nella pillola devono essere metabolizzate dall’organismo). In secondo luogo che la pillola anticoncenzionale sia in realtà abortiva è poco più che una curiosa interpretazione, dato che essa sospende l’ovulazione (e senza ovulazione come può avvenire il concepimento?). Ma anche fosse abortiva, il problema quale sarebbe? forse si vuole spostare il motivo del contendere sul se sia abortiva o meno una pratica, ma è una maniera bieca e surrettizia per dare per concordato che abortire sia male, cosa per niente scontata e fortunatamente non ancora comune nel dibattito sulla laicità.

Torniamo al tema principale del post: ha senso per il rettore dell’ateneo più grande d’Italia, preside della facoltà di medicina, invitare un personaggio che avvalla simili iniziative anti-scientifiche? non sarebbe forse compito di chi si occupa di far progredire la Scienza e la ricerca il cercare di non legittimare l’autorità di uno dei loro maggiori nemici? ecco, in breve, un buon motivo per sentirsi amareggiati da questa decisione. Se questo è la maniera in cui l’Università si difende da chi ne limita gli spazi di libertà c’è poco da sperare per il futuro (eccettuata la facoltà di Teologia, s’intende).

Articolo originale? Eccolo, copia questo link:
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un anno e non sentirlo

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Addio al maestro Fabio Fontanella

Scrivo questo post per ricordare una persona che pochi giorni fa ci ha lasciato: il maestro Fabio Fontanella. Scrivo per ricordare il suo instancabile impegno nella passione che lo ha visto impegnato per tutta la vita, le arti marziali.Sono stato allie…

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