Otto animali sbranati: è colpa di due cani o forse di un lupo

Dell’agguato dell’altra notte che si è portato via quanto meno un vitello si conoscono i colpevoli: due cani, un pastore tedesco e un lupo cecoslovacco, catturati ieri mattina all’interno del campo da golf all’Arzaga. Sempre loro potrebbero essere gli autori degli attacchi degli ultimi giorni. Ma non è escluso che un lupo sia davvero passato nella zona tra Padenghe, Soiano, Calvagese e Lonato.

A un «canide» che dalle immagini delle fototrappole somiglia proprio a un lupo è forse attribuibile una predazione precedente: conferme più puntuali al momento non se ne possono avere. Potranno emergere, eventualmente, dalle analisi genetiche sui prelievi salivari effettuati dalla Polizia provinciale e dai Forestali. Di sicuro a Pratello una certa apprensione si registra: «Nel giro di venti giorni – fa sapere Vincenzo Bertola dell’azienda agricola Pratello – otto dei nostri animali sono stati sbranati, alpaca e vitelli. In un primo momento ne sono stati uccisi quattro, poi per qualche giorno più niente e ora ci risiamo: stamattina (ieri, ndr) abbiamo trovato un altro vitello sbranato. All’inizio abbiamo pensato a un orso, poi abbiamo visto le immagini delle fototrappole».

EMBED [Il pastore tedesco e il cane lupo cecoslovacco autori delle razzie]

E l’incontro «ravvicinato» di ieri mattina: un dipendente dell’azienda, non erano nemmeno le 7.30, si è trovato di fronte un pastore tedesco e quello che a tutta prima pareva un lupo. Col passare delle ore, però, è emerso che si trattava di un lupo cecoslovacco: molto simile nell’aspetto a un «lupo vero», ma di tutt’altra indole.

Fatto sta che pastore tedesco e lupo cecoslovacco hanno fatto danni e sono stati recuperati poi in mattinata dai Carabinieri forestali, non senza difficoltà, all’interno del campo da golf in località Arzaga. Insomma stavolta il lupo non c’entra proprio per niente. Così come non c’entra con le oche razziate qualche giorno fa: proprio diversa la tecnica di predazione, se così si può dire. Ma che i lupi vadano e vengano non è un mistero né tantomeno cosa di cui stupirsi: ci sono, tornano e arrivano anche in pianura, nel loro migrare tra Alpi e Appennini.

E mangiano carne tutti i giorni, cosa da cui trarre le logiche conseguenze. E quindi potrebbe essere stato proprio un lupo l’autore di una delle prime predazioni compiute all’azienda agricola di Pratello: non c’è ancora certezza, lo si accennava, ma per tipologia di attacco e conformazione risultante dai frame delle fototrappole, una buona probabilità che si sia trattato davvero di un lupo c’è. Che fare? Si apre un problema vecchio come il mondo: da una parte le comprensibili preoccupazioni dell’essere umano, dall’altra le esigenze naturali del lupo, che non fa altro che esprimere la propria natura. 

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