Dopo tante polemiche sono finalmente cominciate le Olimpiadi di Pechino 2008. Suggestiva la cerimonia inaugurale, anche se un po’ lunga, ma bellissima soprattutto all’inizio e alla fine con l’accensione del bracere.
L’Italia è subito partita alla grande con 3 ori, 3 argenti e 2 bronzi, e spero proprio non si fermi qui.
Certo, non bisogna scordare i problemi della Cina, la mancanza di libertà. Tuttavia credo che i giochi restino sempre uno spettacolo estrememente affascinante, un evento che unisce le nazioni, come l’abbraccio sul podio dell’atleta russa e di quella georgiana. Unica nota dolente l’iran che impedisce ai propri atleti di gareggiare insieme agli israeliani, e per questo secondo me andrebbe squalificato dai giochi.
Il villaggio olimpico è lì a dimostrare che un unione pacifica tra i popoli è possibile quando sono tutti impegnati per un unico obiettivo: in questo caso lo sport, nella vita di tutti i giorni potrebbe essere la ricerca di un benessere globale, di una vita senza doversi preoccupare di avere da mangiare.
Certo, sembra un sogno, ma è bello sognare, specialmente in occasione di questi eventi magnifici, partiti migliaia di anni fa con la forza di fermare le guerre, e riproposti nella loro versione moderna con il motto: “L’importante è partecipare”.
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