Sulla dinamica dell’incidente che sabato sera è costato la vita a Giovanni Zilioli i commenti si sprecano, ma solo i rilievi dei carabinieri sapranno dare risposte certe e definitive.
La pericolosità di quella curva lungo la salodiana via Europa, è conosciuta: questa volta ha tradito la Terios guidata da un amico del 19enne gavardese. Tra le tante domande però c’è una certezza: Giovanni non c’è più. Aveva da poco compiuto 19 anni, la maturità all’Alberghiero era alle spalle, gli studi di Economia in città appena avviati. Si era appena affacciato alla vita adulta, insomma, e in un istante ogni sogno è svanito, per lui e per la sua famiglia.
Il saluto
Saranno in tanti, oggi alle 16, a partecipare ai funerali nella parrocchiale che Gavardo dedica all’Assunta. Incessante in queste ore il viavai, nella Casa funeraria Domus Aurora di via Ugo Vaglia, di quanti si stringono attorno ai famigliari più stretti per portare loro il cordoglio di tutta la comunità. Vasto e variegato anche il dolore espresso sui social, per una disgrazia di quelle che non si vorrebbero mai dover affrontare.
La famiglia Zilioli è molto conosciuta e benvoluta: mamma Sabina Codenotti lavora in ospedale ed è attivamente impegnata in molte iniziative civiche e della parrocchia, papà Giancarlo fa l’elettricista e poi ci sono i fratelli più grandi Giacomo e Simone. Giovanni viene descritto come un giovane senza troppi grilli per la testa, con poche e fidate compagnie, mai un eccesso, davvero un bravo ragazzo che ha fatto anche parte del movimento locale degli scout.
Sulla vettura che ha sbandato e si è ribaltata nell’affrontare una curva, insieme a tre dei suoi amici, Giovanni viaggiava sul sedile posteriore. Le sue condizioni sono apparse subito gravi e la corsa al Pronto soccorso del vicino ospedale di Gavardo non è servita a salvargli la vita. Un tragico destino quello che ha deciso che fosse proprio lui ad avere la peggio: gli altri sono tutti ricoverati negli ospedali della zona, anche il conducente dell’auto che è stata coinvolta nella carambola. Nessuno di loro, per fortuna, sarebbe in pericolo di vita. Solo per Giovanni non c’è stato nulla da fare. Tutto è successo in un attimo, in questo primo sabato d’autunno.
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