La petizione per «salvare dal cemento e dalle auto» l’antico borgo di Balbiana, frazione di Manerba, ha toccato quota 362 sottoscrizioni, ma l’Amministrazione comunale tira dritto: «Sono anni che i residenti chiedono nuovi e ulteriori parcheggi – spiega il sindaco, Flaviano Mattiotti -: non si comprende il perché di un’opposizione così serrata a un’idea che non solo accoglie un’esigenza manifestata a gran voce da numerosi cittadini, ma che per il momento non ha nulla di concreto».
Quasi nulla di concreto. Perché l’intenzione di ampliare il parcheggio posto sotto il celeberrimo arco della frazione (nel novembre del 2016 venne abbattuto dal passaggio di un furgone) c’è e qualche soluzione di massima il Comune l’ha già anche prospettata alla Soprintendenza, «che ha mostrato apertura», come conferma il primo cittadino.
L’obiettivo è risolvere un problema reale, destinato peraltro ad acuirsi perché all’interno del borgo sarà riqualificato un vecchio immobile da adibirsi a unità residenziali, quindici abitazioni: altre persone, altre auto. Qualche posteggio era già stato ricavato all’inizio della frazione dalla precedente Amministrazione, «ma non risultano sufficienti a soddisfare la richiesta». Da qui l’idea di ampliare il parcheggio esistente sotto l’arco: «Non esiste ancora un progetto definitivo» rimarca Mattiotti. Idealmente, nello spazio identificato dall’Amministrazione nel parchetto a ridosso dell’attuale parcheggio potrebbero starci una ventina di posti auto, «ma sarà da capire come la Soprintendenza ci autorizzerà a distribuirli, per cui alla fine potrebbero essere anche meno».
Il tema ha di fatto spaccato in due la piccola comunità di Balbiana: da un lato chi è decisamente favorevole all’idea, dall’altro chi non lo è affatto. Tra questi ultimi si collocano i promotori della petizione online promossa dalla fine di dicembre sulla piattaforma Change.org: «Una progetto architettonicamente devastante – si legge -: lo sventramento dell’area non è un’esigenza dei residenti, ma piuttosto delle attività turistiche private avviate negli ultimi anni». Una teoria rispedita però al mittente da Mattiotti: «La carenza di parcheggi non conosce stagioni e riguarda tutti, le attività della frazione, ma soprattutto e a maggior ragione i residenti. Basti pensare a qualche giorno fa: un’ambulanza non è riuscita a passare a causa delle auto parcheggiate in malo modo e si è dovuto ricorrere alla Locale».
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