I lavori del primo lotto del nuovo collettore del Garda partiranno a breve. Azienda Gardesana Servizi punta al completamento dell’intera infrastruttura e, per questo, ha ‘convocato’ a Palazzo Barbieri i parlamentari veronesi per fare in modo che l’opera sia inserita nell’elenco di finanziabili dal PNRR.
Infatti, il valore complessivo per la realizzazione di tutto il nuovo collettore, sponda veronese, è pari a 116 milioni di euro, con il finanziamento Ministero dell’Ambiente, ad ora, è di 40 milioni.
Presenti all’incontro il presidente di AGS Angelo Cresco con il direttore generale Carlo Alberto Voi, i parlamentari veronesi Davide Bendinelli, Paolo Paternoster, Alessia Rotta, Vania Valbusa e Diego Zardini. il sindaco Federico Sboarina e il presidente di ATS Garda Ambiente Giovanni Dal Cero.
Di qui l’appello ai parlamentari veronesi: “Vi chiediamo – ha detto il presidente Cresco – di fare squadra con i colleghi bresciani affinché il finanziamento di quest’opera, già inserita con deliberazione della giunta regionale veneta nel Piano regionale per la Ripresa e Resilienza, venga incluso nel Pnrr. Sarebbe una colpa grave, un assurdo che un’opera green come questa e di sviluppo economico per una vasta zona venisse defalcata e, soprattutto, venisse nei fatti condannata a diventare una delle tante opere incompiute per mancanza di fondi. Credo che, in tempi di pandemia, sia difficile scaricare i costi di un’opera come questa nelle bollette delle famiglie. Lancio un caloroso appello a tutti voi per consentire di trovare i mezzi per completare quest’opera fondamentale”.
Gli onorevoli veronesi si sono già mossi per ottenere nuove risorse. “I lavori stanno finalmente per iniziare, ma servono ulteriori risorse per poter portare a conclusione i lavori – hanno condiviso i parlamentari presenti -. Come parlamentari, su richiesta di AGS, ci impegniamo a lavorare in modo trasversale per individuare nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza le risorse mancanti. È di tutta evidenza l’importanza straordinaria, nazionale della collettazione dei reflui del più grande bacino idropotabile d’Italia. L’urgenza è ormai indiscutibile ed è per questo che all’appello tutti i parlamentari presenti hanno risposto con piena condivisione”.
La scorsa settimana, AGS ha pubblicato due bandi di appalto integrato, in modo da affidare la progettazione esecutiva congiuntamente ai lavori, per la riqualificazione di ulteriori tre tratte di collettore. Gli interventi riguardano il rifacimento del collettore nei tratti “Pergolana – Villa Bagatta” e “Ronchi – Pioppi” e poi nel tratto Navene – località Campagnola, a Malcesine.
“Il nuovo collettore è un progetto di cui andiamo orgogliosi – ha sottolineato il presidente Cresco – e, allo stato attuale, abbiamo completato la progettazione definitiva dell’intera opera, quindi, è pronto per essere finanziato dal Pnrr. La settimana prossima partiranno i lavori nel tratto Villa Bagatta – Ronchi mentre abbiamo già pubblicato altri due bandi di appalto integrato che riguardano ulteriori tre tratte. Ci auguriamo di poter contare su altri finanziamenti per proseguire celermente nella realizzazione di un’opera così fondamentale dal punto di vista ambientale e a salvaguardia del contesto socio economico del nostro territorio”.
“Il Garda è una delle riserve di acqua idropotabile più importanti d’Europa – ha sottolineato il direttore Voi – per questo, bisogna proseguire celermente, soprattutto per dismettere la condotte sublacuali, fonte di rischio ambientale, per tutelare l’ecosistema gardesano”.
“Il nuovo collettore del lago di Garda – ha detto il sindaco Federico Sboarina – è un’opera fondamentale per il territorio veronese: ospitare, a Palazzo Barbieri, questo incontro istituzionale tra Azienda Gardesana Servizi e i parlamentari veronesi, dà il segno dell’importanza del tema. Per questo ci siamo messi a disposizione del presidente Angelo Cresco. Del resto, il Pnrr rappresenta il minimo comune denominatore delle grandi opere, dobbiamo tutti fare gioco di squadra trasversale con l’obiettivo di far ricadere sul nostro territorio somme cui, prima dell’emergenza Covid, non sarebbe stato possibile accedere, ma che oggi sono una grande opportunità di sviluppo per Verona e la sua provincia”.
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