Esiste una strategia efficace per conciliare la vivacità della vita notturna con la sicurezza dei cittadini? È questa la domanda cruciale che sta dominando il dibattito amministrativo di Brescia, e trovare una risposta sembra essere una sfida sempre più complessa.
L’attenzione si è concentrata su tre aree particolarmente problematiche, ciascuna protagonista di recenti episodi finiti sotto i riflettori: piazzale Arnaldo, dove verranno presto introdotti gli steward; il quartiere del Carmine, dove 120 residenti hanno richiesto un’indagine acustica per contrastare il disturbo da rumore; e la zona della stazione, dove le aggressioni sono ormai all’ordine del giorno, tanto che i commercianti hanno simbolicamente consegnato le chiavi dei loro negozi alla sindaca e al prefetto, esasperati dalla situazione.
La questione in primo piano
Durante la trasmissione “Messi a Fuoco”, il consigliere comunale di opposizione Fabio Rolfi ha discusso del problema della sicurezza, evidenziando che, nonostante la diminuzione dei reati negli ultimi anni, la percezione di insicurezza tra i cittadini resta elevata: “Non possiamo ignorare questo fenomeno. La temperatura sociale è in aumento e dobbiamo impegnarci affinché i bresciani si sentano al sicuro, indipendentemente dai dati statistici”.
Da parte sua, l’assessore Valter Muchetti, incalzato dal giornalista Andrea Cittadini, ha risposto in modo deciso: “Dobbiamo forse militarizzare la città? Al di là delle ideologie, il nostro comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica ha sviluppato un modello virtuoso. La repressione deve essere affiancata da politiche attive e iniziative educative. Negli ultimi anni, abbiamo lavorato per seminare sicurezza”. La Prefettura ha ribadito che “continuerà a rafforzare i servizi di controllo mirati, con particolare attenzione alle zone più sensibili nelle ore serali e notturne”.
Le nuove misure in arrivo
Una delle novità più significative è l’estensione della sperimentazione degli steward anche a piazzale Arnaldo, teatro di recenti episodi di disturbo, come il lancio di fuochi d’artificio davanti a una chiesa. L’assessore Muchetti ha confermato: “Abbiamo siglato un protocollo tra commercianti e forze di polizia, ratificato dal ministero dell’Interno, per l’impiego di steward, che tuttavia non avranno poteri repressivi, né potranno usare la forza o effettuare ronde”.
Ma può una semplice pettorina garantire la sicurezza? Don Marco Mori, parroco di San Polo, è scettico: “Il vero pericolo si manifesta quando le strade si svuotano e ognuno può agire senza controllo. Il problema va affrontato con l’intervento delle forze dell’ordine, ma anche con il coinvolgimento attivo dei cittadini. Non possiamo permettere che piccoli gruppi prendano il controllo di intere aree della città”.
La zona della stazione è un esempio emblematico, dove i commercianti vivono ormai allo stremo. Giuseppe Fracassi, uno di loro, racconta: “Siamo esausti, ogni giorno siamo costretti a subire. I clienti hanno paura e molti hanno smesso di venire”. Intanto, la Prefettura ha confermato l’impegno a potenziare il coordinamento tra le forze di polizia e il Comune per garantire la sicurezza dei viaggiatori e dei commercianti della zona.
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