Le loro dita si muovevano dolci sui tasti del pianoforte o su quelli del clarinetto, l’archetto del violino ne accarezzava le corde con la stessa dolcezza. E dolci erano loro, i sei piccoli musicisti ucraini e russi allievi della maestra Elena Orlova che ieri sera hanno riempito con le loro note le grandi navate della basilica di San Giovanni Battista, a Lonato, per essere testimoni di pace. Nessuno si è chiesto chi di loro fosse russo, chi di loro fosse ucraino.
E nessuno l’ha detto: «Stasera non si fanno distinzioni – ha spiegato il presidente dell’associazione culturale Colere Anima, che ha organizzato il concerto “Note di Pace” -, stasera si parla di concordia».
E di concordia ha parlato anche il Ministro agli Affari regionali Mariastella Gelmini, ospite d’eccezione e inatteso, seduta tra il pubblico in prima fila. Si è detta «riconoscente all’associazione e al Comune per aver voluto questa iniziativa. In una situazione di conflitto come quella che stiamo vivendo, rappresenta un filo di collegamento verso la pace. La speranza di tutti – ha detto il ministro – è che i negoziati possano produrre risultati quanto prima. Ma nel frattempo, anche qui si prova a ricostruire, a mettere in dialogo popoli che stanno soffrendo».
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Avevano dai 6 ai 14 anni i bambini che si sono esibiti sull’altare della basilica: la chiesa davanti a loro sembrava enorme. I loro genitori sedevano tra i banchi, come in un qualunque saggio di una qualunque scuola di musica, con il telefonino riprendevano i loro bimbi mentre si esibivano. Ma il messaggio che hanno lanciato era fortissimo ed è arrivato forte e chiaro dalle loro esibizioni, dall’emozione che lasciavano trasparire. Un messaggio che ha ben lanciato il presidente Tripodi: «La musica, l’arte, la cultura. In mezzo alla bellezza, tutto si cementa.
Come associazione, ci siamo chiesti cosa avremmo potuto fare in un momento del genere e abbiamo pensato ai bambini: il messaggio più bello e profondo, più ricco di valore e speranza, è vedere giovani russi e ucraini insieme. Uniti dalla bellezza della musica, dalla voglia di armonia. Ecco perché abbiamo ritenuto importante coinvolgere l’Amministrazione comunale di Lonato: la presenza delle istituzioni, addirittura del Ministro, aumenta il valore di questa iniziativa e ci parla di comunità».
Così il sindaco, Roberto Tardani, a nome della comunità vi ha aderito volentieri perché «questa occasione ci regala speranza per il futuro: oggi siamo qui per la pace auspicata, ma speriamo di ritrovarci presto per la pace raggiunta». Lo stesso auspicio del parroco, don Osvaldo Checchini: «Abbiamo vissuto e continuiamo a vivere il Covid, ora la guerra. La speranza, però, non deve mai venire meno, non deve vincere la paura». Il concerto in chiesa, perché «nessun altro posto potrebbe meglio riunire in sé i valori che lo animano». D’amore come le canzoni che ha intonato in chiusura la cantante Marina Shmakova.
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