Ieri sera è morto Valter. Un tweet di Enrico che gli augurava “buon viaggio” me lo ha fatto capire e oggi ne ho avuto la conferma e sono stato a trovare la sua famiglia per salutarlo un’ ultima volta.
Valter ha lavorato in Siosistemi per tanti anni, era uno dei
pilastri dell’amministrazione, ed era una persona speciale, davvero
speciale, come in fondo lo erano tutte quelle che venivano attratte da
quella società che viveva di talenti.
Contabile per impegno, artista per passione, ha scritto musica ha inventato storie ha messo in scena un musical e basta guardare i video su YouTube di “Joan” per capire che era davvero bravo.
Lui era un artista nel senso più ampio del termine, un artista
perchè suonava, scriveva, componeva, ma anche perchè riusciva ad esserlo anche tra fatture e bolle di consegna, trasformando la scrivania in un perenne palcoscenico inventava ogni giorno battute e
giochi di parole che facevano iniziare a tutti la giornata con un
sorriso.
Quelle frasi divennero un libro che regalammo ai clienti che non si
stupivano di una nuova “trovata” di quei mattacchioni della Siosistemi.
Rileggo stasera quel libro che sono così felice di aver pubblicato,
rileggo le frasi apparentemente senza senso ma così piene d’amore e di
ironia nel trovare il lato bello della vita.
Mi fanno ancora ridere le sue
“Avevo un fazzoletto di terra, ma non riuscivo a piegarlo”
“Probabile mi dedichino una via, magari non col mio nome”
“Passata è la tempesta… e adesso?”
Rileggo le note di presentazione che lui stesso scrisse per presentare il libro e vi invito a leggerle, non c’è solo Valter, ci siamo tutti noi:
E poi c’erano le sue “imitazioni” dei colleghi di cui coglieva con feroce sarcasmo i modi, i gesti, il parlare ma nel farlo diceva anche che li aveva ossevati e li trovava “belli” per come erano, belli e autentici per quelli che sembravano difetti ma che in verità li facevano unici e irripetibili ai suoi come ai nostri occhi.
Era un privilegio essere imitati da lui alle cene aziendali, solo io e Lorenzo non abbiamo mai avuto un tale onore e all’inizio mi dispiaceva, ma a una mia esplicita richiesta rispose “non posso, non è giusto” perchè non veniva mai meno al senso di equilibrio a quella sensibilità che tutti i grandi artisti hanno di sapere esattamente quando lo scherzo si deve fermare.
Mi accontento delle parole che mi ha scritto nel dedicarmi la copia del Bidumba Canda Pa e anche se non riuscì a salire sul palco del Costanzo Show pur essendo arrivato ai piedi del palco (all’ultimo istante gli tolsero lo spazio per darlo a Lino Banfi quella sera maledetta) per noi era come se su quel palco ci fosse stato e per tanti anni abbiamo voluto bene al nostro superragionierescrittorepoetamusicante.
Oggi alla camera ardente passavano tutti i colleghi che non erano lontani per le vacanze, tutti con gli occhi rossi, tutti commossi dal vedere Valter così e dal vederci lì, riuniti nel reciproco affetto che ci ha resi speciali per tanti anni. Giusy non sapeva più se commuoversi per il dolore o per la grande tenerezza di qull’abbraccio collettivo.
Sono andato a ripescare il video di un demenziale telegiornale che facemmo durante un meeting aziendale in cui c’erano non solo i collaboratori ma anche le loro famiglie (perchè Siosistemi era fatta così) e l’ho messo su YouTube.
Chi non c’era farà fatica a capire, chi non ha conosciuto le persone non potrà cogliere le allusioni e le battute e anzi troverà il tutto piuttosto stupido ma per noi quel video è straordinariamente importante, perchè ci fece ridere fino alle lacrime la prima volta, perchè ancora ci fece ridere quando lo riguardammo a una cena poco prima che la storia di Siosistemi si concludesse perchè nella demenziale freschezza di Valter c’era l’invito a vedere sempre il lato ironico delle cose, lui che sul lavoro era serissimo e fidato come pochi. Noi Valter ce lo ricordiamo così.
Stamattina presto mi ha chiamato Lorenzo che è in Sicilia e subito dopo mi ha chiamato anche Lucia da Vienna che non riusciva al telefono a trattenere le lacrime e avrebbe preso un aereo per venire a salutarlo il suo Valter con cui ogni sera faceva la verifica degli ordini e delle spedizioni, il suo “Gallo George” come lo chiamava, se non l’avessi dissuasa e anzi le ho detto di uscire a cena e di bere una buona bottiglia in onore di Valter questa sera perchè così avrebbe voluto lui.
Lui che fino a poco prima di morire ha scherzato e riso con la morte, non per sfidarla o per deriderla ma per accettarla, avendo capito che, in fondo, è così che è andata perchè così doveva andare e per quanto tristi possiamo essere oggi, lui voleva che ci sentissimo “Colombo in una giornata da Fantozzi”.
Domani ci sarà il funerale, lunedì il crematorio e poi le sue ceneri verranno disperse sul Monte Guglielmo ra Valtrompia e Lago d’Iseo: lui ha voluto così, non voleva che restassero lapidi o marmi a ricordarlo ma vento, acqua e grandi spazi.
Noi continueremo a ricordarlo com’era, continueremo a risentire le sue storie e ce le racconteremo per farci coraggio come abbiamo fatto oggi per onorare la sua richiesta che ha messo all’inizio del libro:
“Non ho molto da dire, ma mettetevi comunque comodi”.
Vai articolo originale: http://blog.gigitaly.it/2009/08/noi-valter-lo-ricordiamo-cos%C3%AC.html