Qualcuno pensa che la "sparata" berlusconiana sarà un ulteriore elemento che spingerà alla vittoria il centrosinistra quasi che il "tanto peggio, tanto meglio" sia un approccio su cui fare affidamento.
Da quello che leggo credo invece che siamo di fronte a un fatto molto grave e preoccupante dove gli interessi di parte prevalgono sul senso collettivo e dove alla serietà di cui 'c'è estremo bisogno si contrappone il populismo che fa leva sugli istinti bassi piuttosto che sulla ragione.
Non è un colpo al Pdl, e quindi un vantaggio per il centrosinistra, è un danno alla dialettica, alla democrazia rappresentativa: come potranno sentirsi rappresentati quegli elettori moderati, laici, liberisti che non sono dei baciapile da UDC (ma nemmeno vedono di buon grado la sinistra) e che hanno sperato di vedere il Pdl tornare ad essere un partito vero, dove scegliere i rappresentanti, dove votare, come ha detto qualcuno, significa non avere vergogna dei propri candidati.
Non va bene che ci si dimentichi come siamo arrivati alla crisi che ci attanaglia, non va bene che ci si dimentichi di puttane e minorenni, di ruberie e scandali, non va bene che non si tenga conto del prestigio appena faticosamente ricostruito a livello internazionale e non va bene che si affossi una legge elettorale che restituisca, almeno in parte, ai cittadini la sovranità di decidere chi li rappresenta e nel contempo una maggioranza che possa governare.
Non va bene che le alleanze siano ancora tra i "basta tasse" e i "fora i teroni dal nord" che fanno da specchio, guarda caso, ai demagoghi dell'ultimo minuto, che riportano indietro di decenni il livello della discussione politica e il rispetto delle istituzioni.
Le primarie del PD erano state una dimostrazione oggettiva di un percorso possibile per la democrazia di ritrovare i propri capisaldi, a sinistra e a destra indistintamente, e anche le primarie del M5S vanno nella medesima direzione.
Buttare all'aria il tavolo del dialogo, per riproporre un modello in cui il capo decide chi vuole lui è un danno per tutti, anche se, come spero, perderà perchè comunque in parlamento siederanno rappresentanti non di cittadini ma di un misero caudillo a cui sarà impossibile partecipare all'elaborazione di un progetto collettivo che anteponga il bene comune alle faccende personali.
Non va bene e non vedo ergersi a destra una voce che dica: adesso basta. Non vedo il decoro e la compostezza mettere da parte la cialtroneria e se ripenso a quegli uomini di destra con cui ho dialetticamnete dialogato, con cui ho collaborato in consiglio comunale avendone e guadagnandone il rispetto, ho grande compassione per loro.
Li vedo come naufraghi impossibilitati a salire su una barca di briganti.
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