Niente prigione per Michele Aiello: è allergico alle fave

Giulia Noera, mia amica e giornalista, mi segnala questo articolo di La Repubblica Palermo.it. Ad un detenuto è stata sospesa la pena per un anno, a causa della dieta carceraria, incompatibile con le sue esigenze alimentari: soffrendo di favismo, non può tollerare il limitato menù del carcere di Sulmona, che offrirebbe solo varianti quotidiane di fave e piselli. Michele Aiello resterà quindi per ora agli arresti domiciliari. Penso: d’ora in poi possiamo aspettarci scarcerazioni a valanga, visto che se veramente le carceri non riescono ad assicurare “un’alimentazione sana e sufficiente, adeguata all’età, al sesso, allo stato di salute, al lavoro, alla stagione, al clima”, come da Costituzione, bisognerà scarcerare tutti gli allergici ed i diabetici, gli ipertesi, etc. Mi chiedo anche se questo sia il caso di TUTTE le carceri italiane e se un trasferimento in un’altra struttura non sarebbe stato un provvedimento palesemente più adatto ad Aiello, “ritenuto vicinissimo a Bernardo Provenzano e condannato nello stesso processo in cui è risultato colpevole anche l’ex presidente della Regione Sicilia, Totò Cuffaro”. Insomma, mica uno che ha rubato i biscotti al supermercato… Per assurdo, ma forse nemmeno poi tanto, questo caso isolato di eccesso di cortesia particolare (!), per dirlo con un eufemismo, potrebbe addirittura creare un effettivo precedente giudiziario, con conseguenze imprevedibili per i nostri intasati tribunali! Forse parlarne farà passare il messaggio che non siamo veramente tutti tordi, nè indifferenti, perchè i cittadini devono vegliare sul sistema e sulle sue smagliature. La democrazia implica responsabilità, passate parola.

Vai articolo originale: http://scrivoxvizio.wordpress.com/2012/03/23/niente-prigione-per-michele-aiello-e-allergico-alle-fave/

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