E’ con gioia che accetto l’invito di raccontare la mia storia di apneista, disciplina che vede coinvolto il nostro respiro quotidiano. Credo sia per me naturale iniziare nell’esporvi proprio il progetto educativo KAD, acronimo di “Kids As Dolphins – Bambini Come Delfini”, di cui sono istruttore e coordinatore didattico. Inventato ed elaborato a partire dal 1986 da Joseph Porrino, pedagogo e istruttore Apnea Academy, il progetto ha come obiettivi primari quello di Formare ed Educare i bambini nel loro sviluppo dell’autonomia, della personalità e della loro sicurezza e salvaguardia in acqua. Attraverso un percorso guidato e condizionato, si sviluppano nuovi schemi motori che inducano il bambino ad apprendere nuove tecniche destinate al movimento subacqueo: ambientamento fisico e sensoriale, adattamento psicologico, formazione di nuovi schemi motori e abilità tecniche.
Esercizi di respirazione
Nel caso in questione la mia esperienza di apneista è messa a disposizione dei bambini rapportandomi con un linguaggio semplice e di facile comprensione. Tutti gli esercizi proposti in posizione eretta o distesi per terra (supini) sono guidati con parole semplici come “proviamo a tirare dentro l’aria (inspirazione), oppure proviamo a fare la pancia come un piccolo palloncino (respirazione diaframmatica)”. Guidare con le parole i bambini in brevi esercizi di inspirazione ed espirazione, far sì che si mettano in relazione tra loro raccontandosi, oppure mettendoli a coppie per far sentire il respiro del compagno o di guardarsi per vedere come si muove il torace del partner. Sollecitarli in queste scoperte con semplicità e senza creare nessuna aspettativa. Al contrario, io stesso mi stupisco di quanto avviene e di quante “differenze” esistono fra uno e l’altro, questo senza mai nessun senso di competizione o di essere uno meglio dell’altro.
L’attività in acqua
Gli esercizi proposti in acqua, si attuano utilizzando all’inizio il vaschino con acqua bassa e più calda della vasca grande, per mettere a completo agio i bambini. Il freddo è un grande freno all’attività, dunque é importante diversificare l’allenamento in maniera da non procurare tensioni o nervosismi. Stimolarli in maniera che siano loro stessi a porsi le domande per chiederne risposte. La comunicazione e l’attenzione dell’istruttore deve risultare aperta, semplice, diretta, comprensibile. In sostanza adattarsi ad ognuno di loro sempre con entusiasmo e competenza mettendo sempre in relazione l’attività singola con le scoperte di tutto il gruppo. In particolare quando inizio il lavoro in acqua, io stesso devo diminuire il fisiologico stato di allerta dei partecipanti per ottenere una prima fiducia di base, primo passo per un corretto svolgimento delle attività. Solo così posso ottenere una presa di contatto e richiedere l’attenzione e la successiva concentrazione per l’esecuzione degli esercizi e il raggiungimento degli obiettivi proposti.
Come l’istruttore si muove (presa di contatto visiva) e come parla (presa di contatto uditiva) risulta di primaria importanza nella relazione con i bambini, altrettanto importante è avere sempre il massimo rispetto delle singole personalità. Il contatto con i ragazzi, in occasione ad esempio di esercizi di respirazione a secco, dovrà essere naturale, utilizzando movimenti lenti così da ampliare a tutti i partecipanti la sensazione di fiducia e condivisione.
“I bambini sono naturalmente spontanei: possiamo aiutarli a mantenere la loro spontaneità anche nel momento dell’apprendimento in modo tale che sia essa stessa il motore che li spinge a conoscere ed esplorare.” (L.Manfredini)
Sperimentare il proprio controllo sulla realtà, espresso sotto forma di padronanza del proprio corpo e delle proprie emozioni, oltre a rappresentare un’enorme fonte di piacere nei piccoli, è anche un’eccezionale fonte di motivazione. Il piacere di “sperimentarsi” garantisce il coinvolgimento del gioco, il che serve per guidare ed adattare meglio all’ambiente lo sviluppo celebrale. I link qui suggeriti sono due brevi filmati realizzati durante lo svolgimento di due corsi KAD, il primo base in piscina a Verona, l’altro avanzato nelle acque di Sharm El Sheik.
Buona visione e buona acqua !
Istruttore AA Nicola Valenzin
Tag:acqua, apnea, apnea academy, Nicola Valenzin
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