Lanciarmi a scrivere un post politico è troppo. Più che la mancanza di competenze (che comunque non sono a quanto pare molto in voga in ambito politico) è forse la poca esperienza nel settore (molto più determinante in questo quadro) che mi scoraggia a dar sfogo a tutti i miei pensieri. Eppure vorrei fare un tentativo di formulazione di quello che mi passa per la mente leggendo le recenti notizie sulla situazione di governo degli ultimi mesi, nella speranza di avere qualche commento dai lettori.
Partirò prendendo spunto da un brevissimo articolo di Linkiesta che si intitola “Nessuno è pronto al dopo, tranne il paese”. Di sicuro i partiti non sono pronti. E se anche lo fossero, non conviene loro. Ma su questo ci torno dopo. Giusto per completare il commento al titolo: il paese è veramente pronto? Di sicuro non vede l’ora che le cose cambino (c’è chi è vent’anni che non vede l’ora che le cose cambino…).
Se ci fosse un partito pronto, forse sarebbe più facile avere le idee chiare come elettore. Fatto sta che Berlusconi a forza di dare la colpa a destra e a manca… anzi, a magistrati e a manca, ha trovato una scorciatoia comoda per non assumersi la responsabilità della situazione italiana su ogni piano (istituzionale, economica, sociale, educativa, occupazionale ecc.).
I vari pidiellini più o meno frondisti sono senza un vero leader. Berlusconi, nella speranza di non dover affrontare i suoi processi si ricandiderà e potrà tenere tra le sue file solo coloro che potrà convincere con le sue solite maniere. Gli altri probabilmente si sparpaglieranno, ci sarà forse qualche piccolo partitino nuovo ma nulla di serio.
I centristi non hanno mai dimostrato nulla. Non si sbilanciano da nessuna parte, perché ancora non sanno con chi si schiereranno alle elezioni. Direi degli ignavi belli e buoni. Col “cattivo” ci sono stati per un po’, poi magicamente si sono accorti che era appunto “cattivo” e si sono staccati così ora abbiamo un Terzo Polo che alla sua formazione aveva detto che era solo un gruppo parlamentare, ma che poi alle elezioni sarebbe stato un “ciascuno per i fatti suoi”, se non ricordo male. Beh, sono così tiepidi tutti e tre (Casini, Fini, Rutelli) che uno li vota solo se proprio non sa dove sbattere la testa perché non hanno anziché spiccare un salto di qualità verso l’alto sono stati lì nell’angolo e nell’ombra lasciando che gli altri si abbassassero. Di certo non si distinguono per iniziativa, proposte originali. Eccolo nella loro inerzia. Mi lascerò stupire quanto leggerò il loro programma elettorale.
Il Pd non ne azzecca una. Si vendono con riformatori, i buoni, quelli di buon senso, ma alla fine alla prova dei fatti non hanno mai proposto nulla di concreto. E dire che ci vorrebbe così poco dire: “Guardate, il Pdl ha fatto questa cappellata! Noi invece proponiamo quest’altro”. E invece no. Solo commenti distruttivi. Tra l’altro la regola basilare del dibattito, del confronto dialettico, si passa alle denigrazioni personali (“Ladro!, Buffone!, Incapace!”) solo quando l’idea dell’altro è solida e inattaccabile. Il fatto è che le proposte del governo finora sono state tutt’altro che solide e inattaccabili.
A questa tornata mi sa che non potranno neanche contare sul discorso del “voto utile” (che schifezza!) perché credo che non abbiano più i numeri per essere IL partito di opposizione.
L’Idv, che una volta ammetto che mi piaceva proprio, non si è disancorata dal suo strillare antiberlusconiano. Forse un po’ in vantaggio rispetto al Pd, perché almeno non ha avuto casi come quello di Penati. Bisogna ora vedere De Magistris cosa intende fare, ma personalmente, quando uno molla un mandato per un altro mi sembra una enorme presa per i fondelli per gli elettori che ti hanno eletto per la poltrona di sindaco. Spero proprio che non si lanci per il governo. Se pensi di essere così figo da arrivare in Parlamento, allora aspetta che si aprano le iscrizioni senza intanto cercare ripari comodi e provvisori alle spese di chi ha creduto in te.
La Lega è probabilmente chi ha perso più di tutto, ma solo perché aveva vinto fin troppo nel 2008. Anziché portare efficienza con il federalismo, è solo riuscita a portare gli sprechi con la storia dei ministeri al nord. Oh, poi magari Bossi sta facendo un sacco di cose dietro le quinte. Immagino che comunque ci tenga al federalismo. Fatto sta che il tempo passa e di concreto non c’è niente.
Sel di certo non manca in idee fantasiose come quella del manifesto per Steve Jobs. Vendola può anche averne preso le distanze, ma il fatto è sintomatico che da qualche comitato locale non ha proprio le idee chiare sugli ideali del partito, lasciando intendere che a quanto pare, per quanto giovani, hanno anche loro già gente più e meno motivata. Un ottimo inizio direi…
I vari industriali che dal privato vogliono lanciarsi nel pubblico stanno sbagliando qualche passo. Se intendono fare un ingresso graduale, rischiano solo di inquinarsi con mosse da politico che farebbero perdere loro tutta quella freschezza che mi piacerebbe vedere. Non sarebbe stato un ingresso trionfale ed epico una bella carica da zero a cento con programmi chiari, una lista pulita e motivata di parlamentari (tanto qui la legge elettorale la vedo ancora lontana).
Se ci sarà un partito che beccherà più del 25% dei voti sarò sorpreso. E questo è grave visto che una volta avviata la legislatura i nostri parlamentari vedono le Camere come grandi acquari dove loro possono nuotare da un capo all’altro con un candore sfacciato. Se ti ho eletto per occupare una poltrona (tra l’altro comoda, visti gli stipendi), mi fai il piacere di tenertela?
Se si potesse mi sa che ora come ora voterei per il gruppo misto?
E ormai, visto che ci sono, un appunto a tutta l’opposizione. Io sono d’accordo che Berlusconi sia al posto sbagliato. Ma se la legittimazione a governare la danno gli elettori, non i gruppi parlamentari. Se poi la maggioranza dovesse andare sotto per qualche proposta di legge ci può stare, ma i voti in Parlamento (come da ogni altra parte), secondo me vanno dati per esprimere un giudizio sulla proposta al voto, non in base a chi la propone. E lo dico da uno che non ha votato la maggioranza alle ultime elezioni. Questo è infantile, dai!
Nessuno è pronto al dopo, e forse manco il paese…
(Cavoli, se ho scritto tanto!)
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