Sono stati mezz’ora in balia delle onde, nell’acqua ancora gelida, aggrappati ai cuscini del motoscafo affondato. Tra loro anche un bambino di soli quattro anni, che provvidenzialmente indossava un giubbotto salvagente. Li ha salvati la Guardia Costiera, ma se la sono vista davvero brutta.
Quando i marinai di stanza a Salò li hanno recuperati erano stremati e impauriti, con un principio di ipotermia. Protagonisti della disavventura quattro turistici austriaci, tre adulti e un bambino, che nel primo pomeriggio di ieri stavano navigando nelle acque antistanti il litorale compreso tra Sirmione e Lazise, a bordo di un motoscafo veloce di quasi 9 metri, noleggiato sulla riviera bresciana, quando, improvvisamente, il natante è affondato per cause da accertare.
Provvidenziale, prima che la barca finisse a fondo, l’allarme lanciato con un cellulare ai Carabinieri, intorno alle 14.15. La Compagnia di Peschiera ha quindi allertato la Guardia Costiera di stanza a Salò, che ha subito attivato tutte le risorse disponibili. Alla ricerca dei naufraghi si sono messi anche i Vigili del Fuoco e la Squadra Nautica della Polizia di Stato di Peschiera. È stato fatto alzare in volo da Bologna anche un elicottero dei Vigili del fuoco per ricerca e soccorso in acqua. Il salvataggio. Dopo circa mezzora in acqua, i quattro naufraghi, stremati e tremanti per il freddo, venivano avvistati a 4 km dalla costa di Lazise e recuperati a bordo della motovedetta CP 703 della Guardia Costiera. Sono stati quindi condotti al porto di Lasize, dove nel frattempo era giunta un’autoambulanza del 118.
Dopo lo sbarco in banchina e le prime cure sul posto, per tutti è stato disposto in via precauzionale il ricovero negli ospedali della zona per accertamenti sanitari. Le attività di verifica della dinamica dei fatti sono in carico alla Squadra Nautica della Polizia di Stato di Peschiera, che ha richiesto l’alcol test per il conducente del potente motoscafo. «L’attività di soccorso si è conclusa bene e in poco tempo – fa sapere la Guardia Costiera – grazie alla consolidata sinergia tra le forze intervenute, che hanno prontamente messo in campo tutte le risorse. Anche in questo caso si è rivelato di fondamentale importanza avere a bordo un cellulare per dare l’allarme».
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