Wolfgang Abel, uno dei due membri del gruppo neonazista Ludwig, responsabile di una serie di brutali omicidi in Italia e Germania tra gli anni ’70 e ’80, è morto all’età di 65 anni. Abel è deceduto presso l’ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar, dove si trovava da tempo in stato vegetativo a seguito di un trauma cranico subito alcuni anni fa. Insieme a Marco Furlan, Abel aveva orchestrato e portato avanti una serie di violenze e omicidi, ispirati da una folle ideologia di sterminio, che hanno sconvolto il Nord Italia. Tra le vittime della violenza della coppia, si annoverano uomini e donne presi di mira in base a pregiudizi omofobi e razzisti.
L’attacco alla discoteca Melamara e l’arresto
Il 4 marzo 1984, Abel e Furlan furono arrestati dopo un fallito attentato incendiario alla discoteca Melamara di Castiglione delle Stiviere, dove tentarono di dar fuoco al locale mentre circa 400 giovani erano intenti a ballare. I due entrarono nella discoteca travestiti, trasportando taniche di benzina per appiccare le fiamme, ma furono bloccati dai presenti prima che potessero completare l’attentato. La moquette antincendio del locale impedì la propagazione delle fiamme, salvando così la vita dei giovani presenti. I due furono successivamente consegnati alle forze dell’ordine, portando alla luce la rete di omicidi collegati al gruppo Ludwig.
Gli omicidi e la scia di terrore
Il gruppo Ludwig, formato da Abel e Furlan, fu responsabile di 15 omicidi tra il 1977 e il 1984. Le vittime comprendevano marginali, tossicodipendenti e figure religiose, in un’escalation di violenza che si intensificò nei primi anni ‘80 con omicidi incendiari e attacchi brutali. Tra le uccisioni più crudeli attribuite a Ludwig, vi furono quella di un sommelier omosessuale a Padova, bastonato e accoltellato, e di un nomade arso vivo nella sua roulotte a Verona. Gli omicidi continuavano con efferatezza, colpendo anche un cinema e un’altra discoteca in Germania, dove persero la vita altre sei persone.
La detenzione e la morte di Abel
Nato nel 1959 a Monaco di Baviera e proveniente da una famiglia altolocata, Wolfgang Abel trascorse complessivamente 32 anni tra carcere e arresti domiciliari, fino alla sua scarcerazione nel 2016. La caduta che lo condusse in coma avvenne nel settembre di tre anni fa, quando a causa di un malore batté violentemente la testa, evento che lo lasciò in stato vegetativo. Figlio di un importante assicuratore tedesco, Abel studiava filosofia da autodidatta, mentre il suo complice Furlan, figlio di un noto chirurgo, si laureava in fisica. La morte di Abel segna la fine di un capitolo di terrore, lasciando alla storia italiana e tedesca uno dei casi più noti di criminalità ispirata a ideologie estremiste.
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