È ancora avvolta nel mistero la vicenda dell’uomo ritrovato privo di vita nelle acque del Lago di Garda, tra Desenzano e Sirmione, nella serata di sabato. La Guardia Costiera, sotto il coordinamento della Procura di Brescia, ha recuperato il corpo, ma l’identità dell’uomo resta sconosciuta.
Il cadavere appartiene a un uomo di carnagione chiara, tra i 45 e i 50 anni, dalla corporatura robusta. Al momento del ritrovamento, indossava abiti comuni e aveva con sé solo un biglietto del traghetto in tasca, ma nessun documento d’identità o altri elementi che potessero facilitarne l’identificazione. Gli accertamenti proseguono senza sosta, coinvolgendo la Guardia Costiera e tutte le altre forze di polizia locali.
Al momento del recupero, erano presenti al porto di Desenzano anche una pattuglia dei Carabinieri, la Polizia Locale e un’ambulanza del 118, intervenuta per la constatazione del decesso. La salma è stata poi trasportata all’obitorio dell’ospedale di Desenzano, dove rimarrà a disposizione dell’autorità giudiziaria. Nei prossimi giorni è prevista l’autopsia per cercare di fare luce sulle cause della morte.
Sebbene tutte le ipotesi rimangano aperte, gli investigatori ritengono più probabile che si tratti di una caduta accidentale. I primi riscontri medico-legali escludono che la morte risalga a un periodo lontano: l’uomo sarebbe infatti deceduto solo pochi giorni prima del ritrovamento. Al momento, però, non risultano denunce di scomparsa né avvistamenti che possano fornire ulteriori informazioni.
Il mistero avvolge ancora questo tragico evento. Il cadavere trovato nel lago rimane senza nome, e le circostanze della sua morte sono ancora tutte da chiarire. Le autorità continueranno a indagare per dare un volto e una storia a questa persona, nella speranza di poter ricostruire gli ultimi momenti della sua vita e offrire una risposta a chi potrebbe cercarlo.
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