Disegni e stampe di maestri italiani dalle raccolte civiche di Milano e dalle collezioni di Intesa Sanpaolo
“Il disegno è il profumo dell’artista” (Mario Botta)
La creatività primigenia dell’artista si esprime nel modo più veloce: la matita. Quindi la grafica è la produzione nella quale l’artista si svela, comprese le sue sperimentazioni. Non solo, ma quando è preparatoria di dipinti con tecniche diverse ci aiuta a comprendere meglio questi e le eventuali modifiche “in progress”. Nell’ambito del progetto culturale “Novecento Italiano” il Comune di Milano-Cultura e la Soprintendenza del Castello Sforzesco presentano i capolavori della grafica italiana del Novecento conservati nelle raccolte civiche e nelle collezioni di Intesa Sanpaolo, attraverso una mostra di disegni, stampe e libri d’artista dei più celebri maestri del secolo scorso. Questa è una grande occasione per il variegato pubblico internazionale del Castello di conoscere una selezione di lavori provenienti da un patrimonio straordinario (quasi un milione e mezzo di opere su carta in generale, di cui oltre 16.000 i soli fogli artistici del secondo Ottocento e Novecento), unico per qualità e varietà, e normalmente non visibile per ragioni conservative. L’ultima esposizione di parte di questi tesori risale al 1991 (“Da Modigliani a Fontana. Disegno italiano del XX secolo nelle Civiche Raccolte d’Arte di Milano”, Milano, Padiglione d’Arte Contemporanea). Prodotta ed organizzata con la casa editrice Electa (che ha pubblicato un importante catalogo, possiamo ben dire, da collezione), l’esposizione, a cura di Claudio Salsi (Direttore Area Soprintendenza Castello, Musei Archeologici e Musei Storici), presenta oltre 200 esemplari grafici per far conoscere le ricchissime raccolte di opere su carta custodite presso musei, biblioteche ed archivi civici di Milano esposti nel luogo che per primo ha ospitato le istituzioni d’arte cittadine. Proprio dalle collezioni riunite al Castello Sforzesco infatti, grazie ad acquisti e donazioni fin dai primi anni del Novecento, si è costituito quell’ingente patrimonio culturale pubblico da cui sono derivate le diverse realtà museali della città, quali la Galleria d’Arte Moderna (inaugurata nel 1921 alla Villa Reale presso i Giardini Pubblici), il Museo del Risorgimento (dal 1951 a Palazzo Moriggia), il Museo del Novecento (inaugurato nel 2010 negli spazi dell’Arengario), il MUDEC-Museo delle Culture (aperto nel 2015 nell’area dell’ex fabbrica Ansaldo). Possiamo ammirare ora numerosi lavori di Alberto Martini, Carlo Carrà, Umberto Boccioni, Amedeo Modigliani, Mario Sironi, Giorgio de Chirico, Giorgio Morandi a Luigi Bartolini, Lucio Fontana, Giuseppe Capogrossi, Marino Marini, Fausto Melotti, Renato Guttuso, Alberto Burri, Enrico Baj, Federica Galli, Michelangelo Pistoletto, Alighiero Boetti, in una rassegna allestita secondo una scansione cronologica per raccontare artisti e tendenze che hanno attraversato il cosiddetto “secolo breve”. Con un prezioso prestito di oltre 40 esemplari collabora all’evento la Collezione Intesa Sanpaolo. In mostra vediamo opere che per la loro ‘delicatezza’ possono uscire solo per brevi periodi dalle teche o dagli archivi dove vengono conservate; è il caso, ad esempio, della prima versione della “Giudecca” (1907) di Boccioni, con la modalità dell’acquaforte, o del primo bozzetto (1962) di Michele Cascella per la prima Mostra del ‘900. Sul percorso ‘antologico’ delle due sale espositive si ‘innestano’ inoltre dei focus tematici sulle singole collezioni grafiche, dalla raccolta di Vittore Grubicy de Dragon ai disegni della “Grande Guerra”, dai libri d’artista ai progetti di Roberto Sambonet e Luciano Baldessari per le esposizioni “Triennali” del 1951 e del 1960, dalle opere di Bepi Romagnoni, Marino Marini e Lucio Fontana al realismo in bianco e nero degli incisori promossi da Giovanni Testori (Gianfranco Ferroni, Renzo Vespignani, Federica Galli). La prima parte della mostra presenta il momento del passaggio al nuovo secolo e attesta l’aggiornamento che – anche nel campo dei linguaggi grafici – avvenne grazie all’apertura delle ricerche nord europee, rappresentate, ad esempio, da tavole di Rodin, Ensor, Munch, Brangwyn. Passiamo poi all’arte esclusivamente italiana con i confronti tra protagonisti molto diversi come Arturo Martini e Boccioni, con particolare attenzione verso le leggere matite di Modigliani, alla policromia delle carte di Sironi, ad alcune delle più celebri incisioni di Morandi, un foglio a tecnica mista del grande scultore Adolfo Wildt, una “guache” di Ugo Valeri, di recente rivalutato da una grande monografica a Padova. Fra gli artisti di “Corrente” (Aligi Sassu, Emilio Vedova, Renato Guttuso, Renato Birolli). Il secondo Novecento rivela la straordinaria ricchezza delle esperienze di Fontana, degli “Spazialisti” e degli esponenti del movimento “Nucleare” (Roberto Crippa, Gianni Dova, Enrico Baj, Rodolfo Aricò), di Afro e Burri fino alla “Pop Art” di Schifano e Adami, all’“Arte Concettuale” (Michelangelo Pistoletto, Rodolfo Aricò, Giuseppe Chiari), e all’“Arte Povera” (Mario Merz). Tutto questo viene suddiviso in sezioni specifiche che costituiscono il percorso di visita. Vediamo nei titoli.
“1870-1920. Europa-Italia. Vittorio Pica ambasciatore della grafica europea”; “La società borghese”; “Anselmo Bucci. Alberto Martini. Lorenzo Viani”; “Le avanguardie e Boccioni”; “1915-1930. Dalle linee di Modigliani alla ricomposizione dei volumi”; “Mario Sironi”; “Paesaggio e natura morta tra le due guerre: Morandi, Bartolini, Rosai”; “Linguaggi negli anni Trenta”; “Augusto Colombo e l’arte politica (1939)”; “Gli artisti di Corrente. Verso una nuova figurazione”; “Grafica tra figurazione e astrazione. La Biennale di Venezia del 1950”; “Lucio Fontana-inchiostri su carta”; “Anni cinquanta. Nucleari e spazialisti”; “Scultori-grafici”; “Uno sguardo sugli anni Sessanta e Settanta. Alfabeti grafici”; “L’informale di Afro e Burri”; “Immagini della Pop Art”; “Concettuale e Arte Povera”. “La sequenza della mostra è concepita come una sequenza di sceltissime pagine d’album – ha spiegato Salsi – Un racconto per immagini di opere di protagonisti noti o notissimi, da sfogliare idealmente.” Infine la Soprintendenza Castello lancia, in occasione di questa mostra, il proprio canale Instagram. Sotto l’hashtag #castellosforzesco si contano più di 130 mila foto caricate dalla community di utenti che giornalmente vive l’edificio e le sue collezioni. Si tratta di una ricchezza di immagini e contenuti che, veicolata dal canale @castellosforzesco, contribuirà alla conoscenza del patrimonio tangibile ed intangibile del Castello. Il progetto è ideato da Electa con il coinvolgimento di sei studenti del Liceo artistico Nanni Valentini di Monza nell’ambito di un’esperienza di alternanza scuola-lavoro e con il coordinamento dell’Ufficio Sviluppo Musei e Comunicazione del Soprintendenza Castello.
Castello Sforzesco, Sale Viscontee – Piazza Castello, Milano; fino al 22 Luglio 2018; Orari: da martedì a domenica 9-17.30 (ultimo ingresso ore 17); Info: 02 88463700; www.milanocastello.it
Fabio Giuliani
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