Milano – IL MERAVIGLIOSO MONDO DELLA NATURA – Una favola tra arte, mito e scienza

La bellezza del creato e “memento” per la conservazione

Meraviglioso mondo della natura 1a

Animali di ogni specie, a grandezza naturale, alcuni fantastici, altri esotici, anche abitualmente “incompatibili” tra di loro, inseriti in un contesto panoramico variegato…ad un certo punto, un “Orfeo” incantatore, ed ecco un piccolo “Bacco”, la divinità della vite e del vino. Stiamo parlando del “Ciclo di Orfeo”, uno dei più singolari complessi figurativi del Seicento in Italia, commissionato da Alessandro Visconti nel 1670 circa per il suo palazzo milanese. È il pezzo forte del percorso di una mostra davvero particolare che viene fatto risorgere nella Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale grazie a uno speciale allestimento, frutto di studi recenti e del recupero di antiche testimonianze visive e documentarie. Un appuntamento pensato anche per celebrare il quinto Centenario della morte di quel gran genio di Leonardo, nato a Vinci nei pressi di Firenze nel 1452 e morto in Francia nel 1519. Il suo principale interesse era lo studio della natura, indagata con insaziabile curiosità e capacità di osservazione per trarre spunti all’uomo per il suo miglior vivere. Il primo soggetto dell’espressione artistica umana è stato il mondo della natura, raffigurato nella sua bellezza. Niente di meglio, quindi, di prendere ad esempio la sua rappresentazione tra Quattro e Seicento in cui Milano è stata ed è una delle Capitali della ricerca scientifica e dell’osservazione naturalistica da Leonardo al secolo dei “Lumi”. Di questa monumentale opera di cui sopra, con oltre 200 animali rappresentati in 23 tele, alcune di notevoli dimensioni, e fino ad oggi conservate a Palazzo Sormani nella cosiddetta “Sala del Grechetto” (il pittore Giovan Battista Castiglioni, di cui si era ipotizzata l’esecuzione) vediamo la storia ricostruita magistralmente dai due curatori Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa. All’inizio un antico palazzo milanese, ormai distrutto, fu acquistato dall’orafo Eliseo Magoria nel 1600 e ceduto dagli eredi nel 1623/24 ai fratelli Visconti. Nel suo diario il fiorentino Francesco Bonazzini scrive la biografia del pittore di Danzica, naturalizzato fiorentino Pandolfo Reschi. Qui si riferisce che il nobiluomo milanese Alessandro Visconti, capocaccia del granduca di Toscana Ferdinando II de’ Medici, era diventato amico a Firenze del pittore Antonio Giusti, specializzato in fiori ed animali. L’artista gli aveva consigliato un “giovane olandese” perché andasse a Milano a dipingere nel palazzo che il Visconti aveva ereditato nel 1650. L’impresa, interrotta su consiglio del Giusti, fu portata a termine dal Reschi, esperto animalista, al quale si aggiunse il pittore belga Livio Mehus, al servizio della corte medicea, a cui si devono le figure mitologiche presenti nelle tele. Il palazzo passò poi dai Visconti ai Lunati, quindi, nel 1760, ai Verri. L’ultima di questi, Carolina, moglie di Alessandro Sormani Andreani, vende nel 1877 la casa di famiglia. Le tele là presenti vengono quindi rimontate in un ambiente di Palazzo Sormani, riducendole e cambiandone l’ordine narrativo. Detta sede viene in seguito acquistata dal Comune di Milano che allestisce, dal 1935,  il museo della sua storia e decidendo infine di collocare ivi la Biblioteca Civica, inaugurata nel 1956.  Ora, in Sala delle Cariatidi possiamo ammirare il ciclo pittorico secondo l’antico assetto e la verosimile sequenza originaria. Nella ricostruzione scenografica della sala di Palazzo Verri, a cura di Margherita Palli, l’illuminazione pensata è un elemento importante, mentre la pittura illusionistica, a cura di Rinaldo Rinaldi, ricostruisce le finestre, gli scuri e il soffitto della sala, offrendo al visitatore un’atmosfera molto fedele all’originale. La comprensione di questo particolare “Giardino zoologico” dipinto è facilitata anche tramite l’osservazione diretta di oltre 160 esemplari di mammiferi, rettili, uccelli, pesci ed invertebrati provenienti dal Museo di Storia Naturale, dall’Acquario di Milano e dal MUSE di Trento. Camminando tra gli esemplari esposti, in una sorta di “stanza delle meraviglie”, ricostruita nella stessa sala, il visitatore può incontrare gli stessi animali, in formato tridimensionale, che animano i famosi teleri.  Ma torniamo qualche passo indietro…prima di arrivare al “culmine” della mostra, un prologo presenta agli ospiti un famoso codice tardogotico lombardo, l’“Historia plantarum” della Biblioteca Casanatense di Roma, con centinaia di illustrazioni dal mondo delle piante e degli animali. Una pagina del codice, con l’immagine di un gatto, dialoga idealmente con un disegno di Leonardo da Vinci della Biblioteca Ambrosiana. In un’altra sala, due vere e proprie “primizie” della natura morta occidentale, realizzate sullo scorcio del Cinquecento – la “Canestra di frutta” del Caravaggio (conservata, ricordiamo, alla Veneranda Pinacoteca Ambrosiana) e il “Piatto metallico con pesche” di Giovanni Ambrogio Figino – si mostrano al visitatore in tutta la loro forza espressiva. Quindi una “foresta” di lettere illuminate, dove il pubblico può ascoltare suoni ed echi della natura, ad introdurre alla mostra. Questa esperienza a 360 gradi, immersiva e coinvolgente, grazie ai contenuti multimediali e alle suggestive videoproiezioni, è il frutto di un progetto espositivo “a più mani”, realizzato tra le diverse istituzioni culturali della città, dalla Biblioteca Sormani a Palazzo Reale, dal Museo di Storia Naturale alla Galleria d’Arte Moderna e al Castello Sforzesco, alle cui raccolte appartengono le tele del Ciclo di Orfeo.  Il catalogo, scientificamente esaustivo, che dà l’addio all’autore Grechetto, nonché didascalico per le scuole di ogni ordine e grado, è di 24Ore Cultura-Gruppo 24Ore, co-produttore della mostra insieme al Comune di Milano. Scopi della mostra direi pienamente realizzate.
Palazzo Reale – Piazza Duomo 14, Milano; fino al 14 Luglio 2019; Orari: lunedì 14.30-19.30; mart, merc, ven, dome 9.30-19.30;     giov, sab 9.30-22.30; Aperta mercoledì 1° Maggio e domenica 2 Giugno: 9.30-19.30; (la biglietteria chiude un’ora prima); Info e prevendita: Tel. 54912; domenica 12 Maggio, in occasione dell’Adunata Nazionale degli Alpini, la mostra resterà chiusa.

Fabio Giuliani

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