È stata una stagione piuttosto deludente quella che s’è chiusa da un mese per la Milano del calcio. Ancora una volta Inter e Milan sono rimaste a bocca asciutta, lì a guardare le altre vincere. Un pizzico meglio i nerazzurri che hanno comunque centrato la qualificazione alla Champions League, mentre i rossoneri saranno destinati per il secondo anno di fila all’Europa League.
Sono oramai anni che la Milano del calcio gioca un ruolo da comprimaria in Italia e in Europa. Un ruolo che mal le si addice, ma a cui è stata costretta dal veemente ritorno della Juventus dopo Calciopoli e, soprattutto, dalla fine delle ere di Massimo Moratti e Silvio Berlusconi, presidenti e tifosi di due club portati sulla vetta del mondo. L’impressione è che servirà ancora tempo alle due società meneghine per tornare ai fasti di un tempo. Sensazioni corroborate anche dal sito di scommesse online Betway, che quota il successo dell’Inter in campionato a 6.00, mentre il Milan è dato a 21.00, ben distanti dalla favoritissima Juve a 1.55 (quote al 15 giugno 2019).
Tra le due milanesi, a partire con un discreto vantaggio è l’Inter. Come detto il Biscione potrà contare sui denari garantiti della partecipazione in Champions, che saranno d’aiuto per costruire la nuova squadra. La proprietà cinese, però, ha voluto anzitutto cambiare il timoniere, passando dal mai convincente Luciano Spalletti ad Antonio Conte. Un gran colpo messo a segno e che ha fatto intendere fin da subito quali siano i piani di sviluppo dei nerazzurri. A un allenatore tanto vincente, dovrà fare seguito anche un mercato all’altezza.
Negli ultimi anni l’Inter non s’è mai tirata indietro in fase di campagna acquisti. Il problema, semmai, è stato il rendimento sul campo, ma ora, dopo l’addio di Spalletti, gli alibi tecnici non dovrebbero avere più ragione. L’ex tecnico juventino ha vinto tutto in Italia con la Vecchia Signora e ha fatto bene anche con il Chelsea (Premier e FA Cup) e nella sua esperienza da ct dell’Italia. Ora è chiamato a una delle sfide più difficili della sua carriera: detronizzare proprio la Juventus. L’allenatore leccese avrà subito il suo bel da fare, perché c’è prima di tutto da sistemare la faccenda di Mauro Icardi. Il bomber argentino è stato di fatto messo alla porta dalla precedente gestione tecnica e anche Conte non sembrerebbe vederlo di buon occhio, unicamente per il suo comportamento.
La cessione dell’attaccante, così, servirebbe per garantire le giuste risorse per lanciarsi con maggior forza sul mercato, anche se è indubbio che negli ultimi mesi il valore del cartellino sia calato in maniera vistosa. Per il resto l’intelaiatura della squadra è molto solida e non servirà una vera e propria rivoluzione, ma occorrerà intervenire chirurgicamente per mettere una toppa lì dove c’erano dei buchi.
Tutto da scrivere, invece, il futuro del Milan. Di certo c’è solo l’addio di Rino Gattuso, stoico condottiero di queste ultime annate, e l’approdo a Milanello di Boban, che assieme a un’altra vecchia Gloria come Paolo Maldini sono chiamati a rifondare una squadra che non è riuscita a centrare l’accesso alla Champions. Proprio la massima competizione europea è stato negli anni il territorio di caccia dei milanisti, con gli ultimi successi che risalgono al 2002-03 e 2006-07.
Un palcoscenico che non può più attendere, anche se la strada per arrivarci sembra tutta in salita. La scelta per il tecnico sembra oramai esser stata presa. Dovrà essere Marco Giampaolo a guidare il Milan. La coppia dirigenziale s’è voluta affidare a un allenatore che fa giocare bene le proprie squadre e che nelle ultime stagioni ha ottenuto bei piazzamenti con Empoli e Sampdoria. Insomma, una sorta di Sarri in miniatura, che dalle parti di Milanello sperano possa abbinare anche i risultati allo spettacolo. Al tecnico andranno però date quelle risorse che al momento paiono non esserci in rosa. Servirà un maquillage importante per immettere in carreggiata un Milan che al momento è inferiore ad almeno 3-4 squadra della Serie A. Come si legge sul sito Toro News, è da seguire da vicino anche la vicenda legata all’UEFA, con il massimo organismo europeo che ha messo di nuovo sotto la lente di controllo le finanze rossonere. L’anno scorso la qualificazione all’Europa League fu salva per il rotto della cuffia e in questa torrida estate si potrebbe riproporre uno scenario sinistramente simile.
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